Leggere l’ultima fatica di Salvatore Sisinni è come fare un viaggio in circa cinquant’anni di storia di Squinzano.
In effetti ‘Io e il senatore. Racconti ravvicinati con Emilio Pulli’ racconta la vita di un personaggio che ha contribuito a scrivere la storia della nostra cittadina facendone arrivare il nome fino ai palazzi più importanti della nazione. Per tutta la narrazione si ha l’impressione che chiunque parli di Emilio Pulli lo faccia facendo in modo che il senatore ceda il passo all’uomo. Le sue caratteristiche umane emergono sin dalla prefazione affidata all’on. Giacinto Urso che così lo descrive: “… si distinse, in modo particolare, nel settore dell’organizzazione. Formidabile il suo intuito. Metodico, moderno, quasi scientifico, attraverso veri e propri studi antropologici e ambientali, mai usati altrove e considerati, con meraviglia, anche negli uffici romani.”.
Leggendo si vive una Squinzano che per certi versi non c’è più, non solo perché alcuni dei suoi protagonisti hanno raggiunto la casa del Padre, ma perché oggi si fa fatica a sentire quel fervore politico e sociale, che si concretizzava in idee che mettevano al centro l’individuo, e che fino alla fine del secolo scorso era il motore pulsante delle nostre istituzioni.
Il punto di vista dell’autore è particolarmente privilegiato perché ha potuto trasformare l’iniziale conoscenza con il senatore, prima in sincera lunga amicizia e poi, per un meraviglioso scherzo del destino, in parentela, grazie al matrimonio dei rispettivi figli. Il ritratto che ne emerge è quello di un uomo partito dal basso che ha mosso i suoi primi passi nella formazione e nell’aiuto al prossimo all’interno dell’Azione cattolica, sotto l’attenta guida di mons. Salvatore Leone. Numerosi gli incarichi ricoperti nella sua carriera, tutti portati avanti con abnegazione: ragioniere del comune, vicesegretario dell’ospedale psichiatrico salentino di Lecce e, successivamente, direttore amministrativo dello stesso, militante della Democrazia Cristiana, sindaco di Squinzano, segretario provinciale del partito, primo presidente della Fism, consigliere regionale e senatore della Repubblica dal 1987 al 1994. Il senatore non ha mai dimenticato la fede e i valori cristiani che, sin da giovanissimo, avevano permeato la sua vita e, terminata la carriera politica, è tornato nella sua Squinzano per ripartire proprio da dove tutto era iniziato, l’azione cattolica. In collaborazione con mons. Antonio Caricato, ha rifondato il gruppo degli uomini di Ac, quello dei seniores del vecchio statuto e degli adulti del nuovo. Oltre all’umano dolore che ha colpito la sua famiglia e l’intera comunità per la sua prematura scomparsa, resta il rimpianto di ciò che ancora avrebbe potuto dare alla sua comunità, se la mattina dell’1 maggio 1998 un incidente non lo avesse strappato ai suoi affetti.
La seconda parte del libro è formata dai ricordi che gli amici di sempre hanno voluto condividere per far conoscere la figura del senatore. Una parte di questi sono stati scritti a un anno dalla morte e pubblicati sul numero unico del 1999 de ‘Il foglio locale’, giornale che lo stesso Emilio Pulli aveva contribuito a far nascere e la cui edizione Sisinni ha riportato integralmente. La seconda parte sono ricordi che gli amici, in alcuni casi gli stessi del 1999, hanno voluto far riemergere oggi a quasi 24 anni dalla morte.