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Il libro Siamo tutti della stessa carne scritto a quattro mani da Riccardo Cristiano, giornalista e vaticanista agnostico, e don Rocco D‘Ambrosio, sacerdote e professore di filosofia presso la Gregoriana, costituisce un dialogo sull’Enciclica sociale di Papa Francesco, Fratelli tutti e, per stessa ammissione degli autori, non vuol essere una spiegazione dettagliata dei diversi capitoli dell’Enciclica, quanto piuttosto una conversazione dotta, ma familiare sui principali temi contenuti nel testo pontificio.

 

 

 

In modo nuovo e interessante, gli autori del dialogo scambiano le proprie opinioni, facendosi interpreti non solo delle proprie idee, ma anche delle due differenti prospettive di approccio al testo. In questo modo, i lettori sono invitati a scoprire una lettura credente dell’enciclica, confrontandola con un’interpretazione “laica”, e sono chiamati a rinvenire i tanti elementi convergenti che si riscontrano, così come le differenti accentuazioni.

Gli autori desiderano far comprendere al lettore come il documento pontificio abbia un valore universale, proprio come è universale la fratellanza che esprime, la quale, sebbene soggetta a tante storture e ideologizzazioni, permane viva e presente in ogni uomo di buona volontà che giunge a professare come “siamo tutti della stessa carne”.

A partire da questo principio basilare e condiviso, è possibile un punto di incontro tra laici e credenti, affinché si possa inaugurare un nuovo periodo di buona politica, la quale è frutto di incontri e accoglienze reciproche, invita a costruire ponti e non ad alzare barriere e si impegna per costruire ogni giorno, in modo nuovo e creativo, la vera pace fondata sulla giustizia sociale. In questa progettualità, anche la religione ha il suo compito specifico e il dialogo interreligioso, soprattutto tra cristiani e musulmani, potrà divenire foriero non più di scontri o divisioni, bensì di riconciliazione e di comprensione reciproca.

Inoltre, è interessante poter soffermarsi sui i diversi capitoli del libro, non solo perché sono ben scritti, ma anche perché vengono collegati sapientemente i diversi temi affrontati nell’Enciclica, senza mai cadere in stereotipi o ideologismi.

Infine, il libro si lascia leggere tutto d’un fiato e costituisce esso stesso un primo tentativo (peraltro ben riuscito) di concretizzare l’enciclica Fratelli tutti, proprio perché non solo spinge al dialogo, ma è esso stesso un dialogo e fa comprendere che solo nel dialogo è possibile costruire la vera fratellanza.

 

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