In questo tempo in cui cinema e teatri sono chiusi, e quando la tv non basta ci sono film, che possono aiutare a riflettere, oltre che emozionare.
Il film dei fratelli Erwin, disponibile sulla piattaforma digitale Prime Video, racconta, ad esempio, una storia vera, americana che aiuta in questi tempi difficili. “Cosa mi lasci di te”. Una storia vera, edificante.
Il film diretto dai fratelli Andrew e Jon Erwin, basato sulla vita del cantautore Jeremy Camp, la più nota star della christian music contemporanea.
Negli Usa la musica contemporanea cristiana è molto seguita e premiata, un fenomeno da noi praticamente assente, purtroppo!
La storia ambientata nell'America di Trump, con le sue contraddizioni e difficoltà, aiuta a riflettere sul modo di affrontare le difficoltà e le sofferenze della vita a partire dalla fede. I still believe, è il titolo originale dell’opera cinematografica e della bellissima canzone che è la colonna sonora. “Io credo ancora”, malgrado il dolore, le avversità. È la storia di un grande amore, ricco di promesse e felicità, interrotto dalla malattia.
L' amore a prima vista, coltivato dalle passioni comuni e per la musica, viene bloccato da un tumore, e tutte le loro speranze e attese sono di colpo segnate dall’incertezza e dall’angoscia. Proprio qui si insinua la novità, la possibilità di un’esperienza diversa, che nasce misteriosamente dalla presenza della fede, vissuta con pienezza da entrambi, non senza battaglie e travagli profondi.
Jeremy, decide di sposare la sua Melissa, per starle accanto nella dimensione dell’eternità, nella gioia e nel dolore. Questo esempio sarà una testimonianza per amici, vicini e conoscenti.
Melissa non riuscirà a sopravvivere, ma lascerà una testimonianza fortissima: “Continuo a pensare che se la vita di una sola persona cambierà grazie a quello che sto attraversando, ne sarà valsa la pena”
Oggi suo marito continua a cantare la fede, la bellezza della fede, combattuta ma forte, come la roccia.
Canta infatti: “Non importa se sei credente o no… tutti soffrono il dolore. Il dolore è universale. Io l’ho provato e ciò che mi ha fatto superare quel momento è stato il mio legame con la fede”.
Da guardare per alimentare la speranza. Una prospettiva che spalanca la vita anche a noi, in questi tempi così difficili.