“Prevenire è meglio che punire”. L’occasione della tecnologia per costruire legami e (ri)costruire le comunità utilizzando al meglio le energie di un territorio attraverso lo sviluppo di competenze digitali: oggi un obiettivo delle politiche pubbliche.
L’idea che questi strumenti siano delle protesi degli organi di senso, insieme all’idea che il medium sia il medium sia il messaggio e alla distinzione tra media vecchi e nuovi è l’ipotesi nota di McLuhan. Ma è la stessa paura di Platone che aveva paura di scrivere, perché tutto ciò “rotolasse via” e tradisse il senso di tutto. Non possiamo pensare di prescindere però da queste tecnologie di comunità: più che le distanze da abbattere in primo piano viene la possibilità di condividere. Oggi ricorda Pier Cesare Rivoltella l’accesso alla tecnologia in una società di rete rappresenta un diritto e un bisogno. Le tecnologie di comunità permettono la possibilità di accedere a tutti, devono ridurre il digital divide per liberare l’opportunità di sviluppo generando opportunità e infine creare un welfare digitale. Basti comprendere quanto la tecnologia, per esempio, può monitorare in tempo reale il tuo battito, e sapere precisamente le problematiche. La parola chiave rimane la cura dove le informazioni servono per assistere o di sostegno ad ogni persona. Non è la tecnologia però a costruire la comunità, ma la capacità di costruire che mette in condizione operatori di costruire e organizzare pratiche di cura attraverso di esse. La Media Education ha bisogno di competenze relative alla progettazione dell’intervento formativo, tecniche di gestione dei gruppi, competenze di tutoraggio e valutazione, conoscenza di linguaggi e dei processi mediali. All’animatore sociale, al comunicatore nasce la figura di Media Educator. Il tutor di comunità deve possedere le competenze che gli consentono di moderare la comunicazione on line, di allestire e gestire gruppi e di animare le communities ricordandosi quanto sia attuale l’alfabetizzazione digitale dei soggetti sugli effetti dei media, la capacità di mediare la presenza della tecnologia favorendone un accesso critico e in sicurezza.