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Nell’orizzonte della nostra epoca si profila una super-religione che ingloba e aumenta le singole confessioni per sprigionare un super-potenza nelle mani dell'uomo oltre che quelle di Dio.

 

 

 

Essere nelle mani di Dio fa parte di tutte le religioni. La mano armata è la prima mano presentata dallo scrittore e consiste nell’impatto della religione sui conflitti contemporanei e sulla loro prevenzione e risoluzione. Perché la religione è insieme problema e risoluzione, perché la guerra e la pace in nome di Dio sono due possibilità concrete e alcune volte prese in senso assoluto può spaventare. La mano invisibile è il modo con cui la religione condiziona l’economia e ne viene condizionata, nella misura in cui si rivela fattore di povertà e di ricchezza.

Nel libro si riferisce ad Adam Smith richiamando l’intervento in ambito economico. E infine la mano aperta, essa è la sfida alla religione in uno scenario globale come quello odierno. La pace e lo sviluppo sostenibile hanno bisogno di collaborazione e chiedono il superamento dei propri limiti. Le religioni sono chiamate ad andare oltre i propri schemi e confini per superarsi. Superare i propri limiti sia sul bene sia sul male.

La religione si sta trasformando in un sincretismo tra sacro e profano, un credo che abbraccia musulmani e buddisti, atei e cristiani. «Nelle mani di Dio» suggerisce dunque che il mondo contemporaneo dipende dalle religioni nelle loro molteplici espressioni e nei loro numerosi effetti. L’impatto delle religioni può riguardare la geopolitica, la mappa globale delle fedi, degli stati e dei poteri, nonché le alleanze e gli scontri tra istituzioni e autorità civili e religiose, oppure la società, le donne e gli uomini nel quotidiano.

 

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