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Vale la pena di morire per uno sballo? E le nuove droghe che danni provocano? Il contrasto a chimici, trafficanti e diffusori anche via internet di sempre nuove varianti di droga è ormai una lotta contro il tempo. Anche l’età dei destinatari si abbassa sempre di più. Senza ignorare che sin dalla prima assunzione di droga si può impazzire. È possibile divertirsi in modo sano e senza voler “sballare” ad ogni costo? Due giovani raccontano come. Buona lettura!

SBALLI CHIMICI

Sostanze pericolose. Sono sintetiche o mischiate con farmaci. Sono le “nuove” droghe, più micidiali delle “vecchie” e possono portare rapidamente alla morte o alla pazzia.

E-commerce sul web

C’è chi non cerca più gli spacciatori nelle piazze ma, con molta più riservatezza, si rivolge al web, dove spesso le nuove droghe vengono pubblicizzate come sali da bagno, fertilizzanti chimici per agricoltura, incensi o erbe mediche. Oppure come “integratori” che hanno lo scopo di combattere la fatica, il sonno e la fame.

Sono spesso droghe che vengono assunte per restare svegli a lungo e usate da chi frequenta le discoteche o vuole avere ritmi di vita elevati. Ma il vero pericolo sta nel fatto che esse sono ancora più tossiche delle cosiddette “vecchie droghe” perché non sono ancora state catalogate e spesso contengono un mix di diverse sostanze, vecchie e nuove. Insomma, basta un click e una carta di credito per farsi recapitare a casa un vero e proprio veleno…

Sono legali e non lasciano traccia

Oltre a essere facilmente reperibili sul web, queste nuove droghe riescono ad aggirare i divieti di legge. Molte non si trovano ancora nella tabella ministeriale delle sostanze stupefacenti (illegali e controllate). Inserire una sostanza nell’elenco è un processo lungo e complesso per chi collabora con il Dipartimento politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio.

Le nuove sostanze psicoattive attualmente note all’Agenzia europea delle droghe sono circa 750 molecole. Di queste, molte non sono ancora catalogate e quindi sono di libero commercio perché non ancora considerate sostanze stupefacenti. Un altro aspetto sconvolgente è che queste nuove droghe sembrano non lasciare traccia nelle urine, perciò, se ad esempio un ragazzo che ha assunto cannabis sintetica fa un incidente e va in Pronto Soccorso, durante le analisi non vengono trovate tracce di droga e il ragazzo non deve rispondere davanti alla giustizia.

Rischi maggiori e conseguenze drammatiche

Assumere droga può far impazzire e anche morire. E queste nuove combinazioni di sostanze chimiche hanno effetti ancora più devastanti. Molti giovani finiscono al Pronto Soccorso o in psichiatria.

Secondo Federsed (Federazione Italiana degli operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze), Sip (Società Italiana di Psichiatria) e Sinpia (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), in Italia il 6,8% degli accessi in psichiatria, cioè circa 40mila persone, è dovuto a casi di tossicomanie e gran parte sono giovani dai 15 ai 24 anni.

Le nuove droghe causano gravi alterazioni psicopatologiche come, ad esempio, disturbi di personalità o disturbi psicotici dell’umore. Inoltre i cannabinoidi sintetici sono 50-100 volte più tossici della marijuana. Ma non solo. Le conseguenze possono essere terribili perché, anche per una sola assunzione, le droghe incidono sul sistema nervoso, aumentano il rischio di suicidio, di comportamenti violenti e di malattie fisiche. Oppure assumere queste sostanze può portare, a lungo termine, alla deriva sociale e all’emarginazione. L’indice di mortalità risulta inoltre maggiore rispetto alle vecchie droghe.

L’altro sballo

Drogarsi è l’unico modo per sballare? Ci sono modi più sani e non pericolosi per divertirsi. «Non ho bisogno di droga per divertirmi – afferma Anna, 21 anni, che frequenta spesso le discoteche – . Il mio vero “sballo” è la musica. Mi piace ballare e ascoltare con orecchio attento ciò che mi fa scatenare. Dopo una serata in discoteca mi sento bene e felice. Vado in discoteca per divertirmi, non per finire al Pronto Soccorso».

«Per stare con i miei amici e godere della loro compagnia non ho bisogno di alterarmi – afferma Luca, 19 anni – . Perché mi dovrei trasformare artificialmente in ciò che non sono? Con le ragazze sono un po’ timido, ma non voglio fare brutte figure per aver assunto qualche sostanza stupefacente. Perciò preferisco essere me stesso e, se alle ragazze piaccio come sono, vorrà dire che potrà scattare il vero amore».

Il ruolo di famiglie e insegnanti

«Contro le droghe serve un patto fra studenti, insegnanti e famiglie – ha dichiarato pochi mesi fa Maria Elena Boschi, ex Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio – . Le famiglie devono svolgere un ruolo di sostegno. Mentre gli insegnanti devono informarsi sull’introduzione continua nel mercato di nuove droghe in commercio sul web, per poter informare meglio, a loro volta, gli studenti spiegando loro i rischi che corrono. Per questo gli insegnanti devono essere aggiornati».

Anche Papa Francesco ha ribadito più volte che bisogna lavorare sulla prevenzione perché le droghe inducono a una condizione di schiavitù, che mettono a rischio la salute e l’autonomia di una persona. «Il flagello della droga – ha affermato il pontefice – continua ad imperversare in forme e dimensioni impressionanti, alimentato da un mercato turpe, che scavalca confini nazionali e continentali. In tal modo continua a crescere il pericolo per i giovani e gli adolescenti.

Di fronte a tale fenomeno, sento il bisogno di manifestare il mio dolore e la mia preoccupazione. Dire no alla droga significa dire sì alla vita, all’amore, agli altri, all’educazione, allo sport, al lavoro».

(in "Attualità", di Marta Cardini, in Dimensioni Nuove di aprile 2018 - leggi l'articolo completo su https://www.dimensioni.org/2018/04/sballi-chimici.html )

 

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