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Il vegetarismo detto anche vegetarianesimo è un modello alimentare che esclude il consumo di alcuni o di tutti gli alimenti di origine animale.

 

 

 

In base alla restrizione alimentare operata, si distinguono le seguenti tipologie dietetiche.

Dieta vegetariana: dieta che esclude la carne animale (pesci compresi), ma ammette, entro certi limiti, il consumo di uova, latte e derivati. La dieta vegetariana, a seconda del tipo di alimento ammesso, si può definire latteo-ovo-vegetariana (alimenti vegetali, uova, latte e derivati); latteo-vegetariana (alimenti vegetali, latte e derivati); ovo-vegetariana (alimenti vegetali e uova).

Dieta vegetaliana: dieta che ammette solo il cibo vegetale ed esclude uova, latte, formaggi e miele. I “vegetariani stretti” di questo tipo sono detti anche veganisti (seguono una dieta vegans).

Dieta crudista: dieta che ammette solo il cibo vegetale però consumato crudo (almeno per l’80%), soprattutto sotto forma di frutta e verdura. Il consumo di frutta, sia fresca che secca, caratterizza la dieta fruttariana.

Il vegetarismo: è considerato ormai una dieta nutrizionalmente accettabile e sufficiente.

Le carenze proteiche vengono ben garantite dal consumo di uova, latte e formaggi, che possono ottimamente sostituire la carne. L’apporto di ferro, normalmente fornito da carne e pesci, può essere assicurato con il consumo saltuario del tuorlo d’uovo e di altri alimenti come legumi secchi, pane integrale, frumento integrale, prodotti fermentati naturali. Lo stesso discorso vale per alcune vitamine del gruppo B ed i sali minerali. Occorre, invece, prestare molta attenzione nell’applicazione delle diete vegetariane strette (vegetaliane e crudiste), per le maggiori restrizioni imposte e quindi per i maggiori problemi nutrizionali che si presentano.

Una volta risolto il problema dell’apporto equilibrato dei vari nutrienti, anche con l’uso di opportuni integratori alimentari, le diete vegetariane presentano degli indubbi vantaggi: il notevole apporto di fibra alimentare favorisce la peristalsi intestinale e l’evacuazione. Si combattono in questo modo la stitichezza ed alcune malattie infiammatorie e degenerative del colon; la bassa introduzione di colesterolo e trigliceridi (purché non si abusi di uova, latte e formaggi), favorisce un minor rischio di aterosclerosi e di malattie cardio-vascolari; si ha una minore incidenza di patologie quali obesità, diabete e gotta dipendenti da eccessi alimentari (gli alimenti vegetali sono sempre fonti meno concentrate di calorie). È importante considerare che il passaggio dalla dieta onnivora al vegetarismo deve essere graduale e lento, in modo da permettere all’organismo un adattamento fisiologico alle nuove disponibilità e favorire i processi digestivi dei prodotti naturali integrali.

Per info o domande: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (dott.ssa Francesca Leone - Biologa Nutrizionista)

 

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