"Il gesto compiuto dal cardinale Konrad Krajewski si pone come un autentico gesto di 'disobbedienza civile'. Infatti se da un lato è stato giustamente fatto notare che togliere i sigilli è un atto illegale, dall'altro, bisogna notare la motivazione di fondo del gesto e il modo in cui è stato attuato".
Lo dice il docente di Etica politica alla Pontificia Università Gregoriana, il sacerdote dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto, don Rocco D'Ambrosio, a proposito del gesto dell'Elemosiniere del Papa che ha riattivato la luce nello stabile occupato di via Santa Croce in Gerusalemme a Roma.
"La motivazione - spiega D'Ambrosio - è quella di soccorrere quanto prima, in stato di emergenza, piccoli e ammalati fortemente compromessi dalla mancanza di energia elettrica. Il modo è quello, estremamente corretto, di aver prima sollecitato, ancora una volta, l'intervento delle istituzioni pubbliche locali, di essersi assunta la piena responsabilità del gesto come dimostrano il biglietto da visita lasciato sul luogo e la dichiarazione successiva, la disponibilità a sanare economicamente la situazione".
"Tutto ciò - continua - è tipico della disobbedienza civile: per motivi umanitari gravi andare contro una legge, ma non contro l'autorità, assumendosi le relative responsabilità".