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Ben sessantadue anni dura la vita del Coppola, di cui il duomo gallipolino conserva un complesso di opere che va riguardato come il lascito più cospicuo ed espressivo di quella vita che fu segnata da una non comune sensibilità che ne distinse l’ingegno per fantasia creativa. 

 

 

 

Tra le sue opere in loco, va senz’alcun dubbio citato, il Martirio di Sant’Agata.

L’altare, con la tela in questione, appartiene al vescovo Oronzo Filomarini (1662-1744), che ne appose lo stemma in alto, ed il vescovo spagnolo Consalvo de Rueda commissionò la pala al pittore gallipolino Giovanni Andrea Coppola (1597-1659), che risulta completata il 1650.

L’accordo fra i due, prevedeva che l’artista come compenso dell’opera riceveva l’altare dell’Assunta (II altare di destra).

Ai piedi dell’altare vi era il sepolcro dei sacerdoti. Con editto napoleonico furono vietate le sepolture all’interno delle città e perciò furono svuotati tutti i sepolcri ad eccezione dei due del transetto orizzontale.

Gemello a quello della navata di sinistra se ne attribuiscono i disegni del progetto all’architetto, esponente del barocco leccese, Mauro Manieri (1687-1743).

La macchina di questi altari, risalenti al 1724, impostata su un rigido schema antibarocco salentino, consta di due coppie di colonne scanalate d’ordine composito oltre ai due tondi laterali dei Santi Gaetano Thiene e Andrea Avelline, e sono rappresentati le Sante Apollonia, Cecilia, Lucia e Agnese. Il Coppola nel suo modo naturalistico di dipingere ritrae la scena nell’attimo cruento del taglio delle mammelle.

La santa è al centro della tela ed ha il viso che ricorda quello delle vergini del pittore napoletano Luca Giordano (1634-1705) e che, nonostante l’amputazione del seno, rifulge di serenità: tutt’intorno, una miriade di comparse femminili e maschili disposte su vari piani e con pieno rispetto della prospettiva.

Un esercito di angeli, inoltre, scende dal cielo per coronare la martire con il serto della gloria.

Un lavoro di indubbia fattura, che rispecchia ed esalta l’inconfondibile stile della scuola pittorica del Settecento.    

 

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