Lunedì scorso è stato compiuto un atto vandalico nei confronti della chiesa della Madonna del Carmine, ad Andria.
I muri della Chiesa e della scalinata di accesso sono stati deturpati con scritte rosse, realizzate con bombolette spray. Purtroppo, l’episodio è l’ultimo di una lunga serie di danneggiamenti in un luogo tra i più belli della città, ma che vive una situazione di degrado. «L’intero complesso della chiesa e dell’ex convento dei Carmelitani - sottolinea don Mimmo Basile, vicario generale della diocesi di Andria - è un importante bene culturale della diocesi e della città di Andria e ospita il seminario vescovile, valido luogo di formazione, e la biblioteca diocesana “San Tommaso d’Aquino”, da più di un ventennio un prezioso istituto culturale a servizio del quartiere e dell’intera città. A conferma di ciò è sufficiente ricordare che il prospetto della chiesa, con la presenza di una scolaresca durante una visita guidata, è stato di recente scelto come immagine significativa per presentare le giornate nazionali di valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici.
Il vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, si rammarica per quanto accaduto - riferisce don Mimmo Basile - e chiede da parte delle istituzioni preposte e dell’intera comunità cittadina una maggiore attenzione affinché questo luogo non sia “terra di nessuno” e si ripristinino, con urgenza, condizioni imprescindibili e improrogabili di sicurezza, legalità e vivibilità. La Polizia di Stato è prontamente intervenuta e sta conducendo le opportune indagini. Gli autori dell’atto vandalico potrebbero essere alcuni ragazzini».
Questo dato interroga e inquieta ulteriormente, mettendoci tutti in discussione, e chiedendo a famiglie ed istituzioni educative, civili ed ecclesiali, un impegno più costante e proficuo nel realizzare un vero e proprio patto educativo a favore delle giovani generazioni.