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Promuovere un “turismo responsabile” che salvaguardi la “casa comune” può diventare “una provocazione per assumere comportamenti e stili di vita più rispettosi della persona e dell’ambiente”.

 

 

Lo scrive mons. Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, nel suo messaggio intitolato “La via della bellezza” in vista della 44ª Giornata mondiale del turismo che si celebra mercoledì 27 settembre sul tema “Turismo e investimenti verdi”. “Si pensi alle tante opportunità per riscoprire una vacanza differente, più solidale e meno consumistica - precisa -; più rispettosa della natura e capace di contemplare la bellezza nelle sue plurime espressioni, per giungere anche a scoprire Colui che in quella bellezza del creato si riflette con il Suo amore e che tanti artisti con il proprio intelletto e talento hanno cercato di cogliere e raccontare. Questo inestimabile patrimonio dell’umanità, presente anche nel nostro territorio, diventa continuamente meta di turisti, e tutti abbiamo la responsabilità di conservarlo e promuoverlo”. L’arcivescovo ringrazia e incoraggia tutti gli operatori del turismo che operano nel territorio della diocesi: “sono una risorsa importante per la professionalità e la passione con cui introducono i turisti nella ‘via della bellezza’, costituita dal patrimonio naturale, artistico e culturale delle nostre città”.

La celebrazione di questa giornata è un invito ad incoraggiare “investimenti sostenibili”, come lo stesso Papa Francesco afferma nell’enciclica Laudato si’, al n. 26. “Favorire gli investimenti sostenibili è anche una testimonianza di fede che si fa forte del rispetto per la natura, creata e affidataci da Dio”, ricorda l’arcivescovo. Questa attenzione al creato permette ai cristiani di promuovere anche una forma di “economia sostenibile” che “non ha come obiettivo la massimizzazione del profitto che porta spesso alla violenza nei confronti della natura, con forti ripercussioni sulla dignità della persona. In questo percorso, la politica deve sostenere con convinzione e fiducia i progetti che mirano al bene di tutti e che accrescono la qualità della vita, in particolare delle persone che appartengono alle fasce sociali più deboli”.

“Gli investimenti - precisa - non devono però mirare solo al turismo di massa con la possibile perdita di identità culturale e religiosa. Al contrario mentre si concentrano gli investimenti sulle infrastrutture si deve promuovere la dignità di tutti i lavoratori del settore turistico, così da contribuire ad aumentare la qualità del loro lavoro e del turismo stesso”.

 

 

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