“La vicenda è abbastanza ingarbugliata. È veramente difficile tenere in piedi una realtà che al momento ha una produzione molto bassa e parecchi debiti acclarati. Ci sono ancora molte incertezze dopo tutti questi anni”.
A dirlo è don Antonio Panico, vicario episcopale della diocesi di Taranto per la pastorale sociale, il lavoro, la giustizia e la custodia del creato e profondo conoscitore della vicenda dell’ex Ilva, commentando il decreto del ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso che ammette Acciaierie di Italia spa (ex Ilva) con decorrenza immediata alla procedura di amministrazione straordinaria. “Il decreto ministeriale - si legge in una nota del ministero - segue l’istanza del 18 febbraio scorso con cui Invitalia, il socio pubblico titolare del 38% del capitale, ha richiesto al ministero delle imprese e del made in Italy l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia spa”. La scelta del ministero per il commissario straordinario è caduta su Giancarlo Quaranta, una lunga esperienza nel settore siderurgico e già dirigente dell’Ilva.
“La situazione è veramente complessa - ha rimarcato don Panico -. Non sappiamo neanche cosa potrebbe accadere. Ci sono ancora diverse incertezze. Il commissariamento non va a risolvere i problemi. Le questioni giudiziarie rischiano inoltre di aggravare la situazione. In città non c’è grande ottimismo. Si spera che qualcuno risolva qualcosa ma non c’è molta fiducia”. “Andare oltre è molto difficile - ha concluso -. Soprattutto permane una situazione di difficoltà economica che rende incomprensibile capire come lo stabilimento possa andare avanti”.