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“Come cristiani, dobbiamo impegnarci personalmente per la giustizia, essere capaci di affermare e denunciare la verità dolorosa delle ingiustizie, del male che ci circonda senza però che questo inquini le nostre relazioni, nella convinzione che non abbiamo altra strada da percorrere che fare tutto il possibile per la pace, la giustizia, l’uguaglianza e la riconciliazione”.

 

 

Lo scrive mons. Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, nel suo messaggio per Pasqua. “Il nostro parlare non deve essere pieno di morte o di porte chiuse, di false speranze o sentimenti che confidano unicamente sul dispiegamento ed uso della forza. Al contrario, le nostre parole devono essere creative, dare vita, costruire prospettive, aprire orizzonti: dire e dimostrare che i gesti forti e rivoluzionari sono fatti di misericordia e pace! Io voglio, tutti noi vogliamo essere parte di questo nuova logica di vita inaugurata da Cristo con la Sua Croce e Risurrezione”, sottolinea il presule.
In questa Pasqua 2024 “vogliamo chiedere a Dio il coraggio per essere vittoriosi sul mondo, assumendo su di noi la Sua Croce, che è anche nostra, fatta di dolore e di amore, di verità e di paura, di ingiustizia e di dono, di grido e di perdono, di sangue versato e di misericordia. L’impegno principale che noi cristiani in questo momento possiamo fare è pregare, intercedere per la pace, compiere gesti ed azioni di pace in quanto benedetti da Cristo che ci vuole ed istituisce quali operatori di pace”, evidenzia l’arcivescovo, che, poi ricorda: “Fra pochi mesi i cittadini di alcune città della nostra arcidiocesi saranno chiamati a eleggere le nuove amministrazioni locali: raccomando loro di avere il coraggio di assumere la missione della politica come ‘arte di carità’, come ‘opera di pace sociale’ e favorire la costruzione di modelli sani di economia sul nostro bel territorio garganico. Perciò, continuo a spronare tutti i cittadini, e non solo gli amministratori eletti, come ho detto in occasione della festa di San Lorenzo Maiorano, a mantenere sempre vivi l’amore ed il servizio per la propria comunità”.

Come? “Custodendo, vigilando e svegliando le coscienze facilmente assopite delle collettività, tanto civili che ecclesiali, seminando instancabilmente legalità, rompendo ogni tipologia di alleanza perversa che cerca di diventare sistema, per lottare contro le “strutture di peccato” che sempre tentano di inquinare ed approfittare di tutte le Istituzioni”.
L’invito, infine, a guardare “a Cristo Crocifisso e Risorto, Salvatore dell’umanità, Redentore del cosmo, Principe della pace, modello unico di vita. Attraverso la strada apertaci dalla Pasqua di Gesù portiamo a tutti i fratelli e le sorelle giustizia, pace, servizio e amore. Certo che il nostro orizzonte è la Risurrezione, il nostro stile di vita la gioia, il nostro impegno il servizio, la nostra legge l’amore, auguro a tutti buona Pasqua: Cristo è risorto ed ha vinto il peccato e la morte! Alleluja!”.

 

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