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“Vorrei che la premura e la generosità del vescovo di Roma siano accolte da Taranto come un segno di speranza, perché seppur tormentata da molti problemi che la cronaca presenta in modo negativo, possa invece percepirsi come comunità in cammino e quindi viva”.

 

 

 

 

Lo ha detto mons. Ciro Miniero, arcivescovo della diocesi di Taranto, domenica sera in concattedrale, presiedendo la celebrazione eucaristica durante la quale mons. Petar Rajič, arcivescovo titolare di Sarsenterum e nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino, a nome di Papa Francesco gli ha imposto il Pallio.

L’arcivescovo Miniero, nel discorso contestuale di apertura dell’anno pastorale, ha poi spiegato alla comunità diocesana riunita che “Il pallio (che viene assegnato ai vescovi metropoliti, ndr) esprime visivamente la comunione con il vescovo di Roma, che presiede a tutte le altre chiese nella carità; è un invito a camminare insieme con le chiese sorelle di Oria e di Castellaneta. Esso è un richiamo all’amicizia e al riconoscersi unico gregge del Signore. Voglio toccare questa lana come intrecciata dagli stessi fili della rete del Regno di Dio. Sono intrecci sorgente di unità. È una rete di maglie strette per accogliere il più possibile tutti i figli di Dio raggiunti dalla Buona Notizia”.

 

 

Foto G. Leva

 

 

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