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Bari diventa punto di riferimento per il Mediterraneo, un grande lago di Tiberiade secondo l’espressione di Giorgio La Pira”.

“Nel 2018 fu teatro di un incontro ecumenico, questo appuntamento invece si inserisce all’interno di una realtà molto complessa oggi: il Mediterraneo, dopo il periodo coloniale, ha finito di essere il luogo dell’incontro ma talvolta il luogo dei conflitti”. Queste le parole di mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, presentando l’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, promosso dalla Cei a Bari dal 19 al 23 febbraio.

“Questo incontro - ha proseguito mons. Cacucci - ci pone di fronte a una situazione di tensione, di terza guerra mondiale a pezzetti, come ha detto Papa Francesco, e ci permette di confrontarci. Non dobbiamo suggerire cosa dire ai vescovi ma ascoltarli. Ed è questo il messaggio più grande: ascoltarsi”.

Il grande tema della pace, dunque, attraversa la storia della salvezza e mons. Cacucci ha ricordato che “il termine ebraico Shalom è nuova giustizia e riconciliazione. Shalom indica non solo l’assenza di guerra ma una sorta di armonia. Se noi consideriamo allora che questo mare di pace e dell’armonia oggi rischia di essere talvolta un cimitero, ciò aiuta a comprendere perché quest’incontro sia ancora una volta un annuncio dello Shalom del Signore”.

 

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