La comunità parrocchiale del convento San Pasquale in Taranto, guidata dal parroco frà Vincenzo Chirico si prepara a vivere la solennità di Sant’Egidio nel XXV anniversario della sua canonizzazione.
Di umili origini, nacque in una piccola casa della città vecchia di Taranto nel 1729, da Cataldo Pontillo e Grazia Procaccio, artigiani, dimostrando fin dalla tenera età una fede straordinaria, vissuta in ogni istante della giornata.
Si iscrisse giovanissimo alla reale arciconfraternita di Maria Santissima del Rosario presso la chiesa di San Domenico Maggiore; praticò l'umile mestiere di cordaio, prima col padre, poi, dopo la scomparsa del genitore, nella bottega del cognato della madre, la quale in seguito si risposò con un barbiere di Grottaglie, con il quale il giovane Francesco visse fino alla sua partenza da Taranto.
Il 27 febbraio 1754, all'età di 24 anni, fu accolto tra i frati minori alcantarini della provincia alcantarina della Terra d'Otranto.
Iniziò la vita francescana nel convento di Galatone, cambiando il suo nome in Frate Egidio della Madre di Dio. Alla fine dell'anno di prova, il 28 febbraio 1755, fece la sua professione solenne emettendo i tre voti cardini della povertà, obbedienza e castità.
Trascorse quattro anni presso il convento di Squinzano e, dopo una breve parentesi nel convento di Capurso presso il santuario della Madonna del Pozzo, fu inviato a Napoli nel 1759 presso il convento di San Pasquale a Chiaia.
In Napoli, durante la sua lunga permanenza, compì molti miracoli portando sempre con sé una preziosa reliquia di San Pasquale Baylon (santo che fu guida per il giovane Egidio), tanto da essere chiamato dai napoletani O' Santariello.
Morì a Napoli, ultraottantenne, in odore di santità nel 1812.
Papa Pio IX il 24 febbraio 1868 lo dichiarò venerabile, mentre Papa Leone XIII lo dichiarò beato il 5 febbraio 1888. Il 29 giugno 1919 l'arcivescovo di Taranto, Orazio Mazzella, proclamò solennemente l'allora “Beato Egidio Maria di San Giuseppe da Taranto compatrono della città per averla protetta dai gravi pericoli della guerra mondiale 1915-18 appena trascorsa”.
Il 2 giugno 1996, 25 anni fa’, Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma lo canonizzò, attribuendo come "miracolo" la guarigione da "coriocarcinoma uterino" della signora Angela Mignogna, nel 1937.
Il culto nella città di Taranto viene curato in maniera particolare dai frati minori del convento di San Pasquale e dall'arciconfraternita del Rosario alla quale il santo era aggregato; molto diffuso è il culto anche nel periferico quartiere di Tramontone dove è stata eretta una parrocchia dagli anni ottanta e dove nel 2001 fu eretta una confraternita in onore del Santo tarantino.
La festa liturgica cade il 7 febbraio, in memoria del suo dies natalis.
Ricco, pertanto, il programma (vedi sotto) che la comunità guidata dai frati ha predisposto per ricordare e celebrare questa luminosa testimonianza di santità.
Il settenario di preparazione che prenderà il via domani 31 gennaio, vedrà alternarsi per la celebrazione eucaristica vari presbiteri della chiesa tarantina che prepareranno la strada al giorno della festa (il 7 febbraio ndr) con la messa presieduta dal card. Salvatore De Giorgi già arcivescovo di Taranto che conferirà anche il ministero del lettorato a frà Giuliano Santoro e a frà Bruno Giuseppe Del Mastro.