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Un sacerdote salentino sarà il cappellano della squadra italiana alle olimpiadi di Tokyo. Si tratta di don Gionatan De Marco, 39 anni, originario di Tricase, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport.

 

 

 

Sarà dunque lui il cappellano della squadra olimpica italiana che parteciperà a Tokyo 2020 - Giochi della XXXII Olimpiade che si svolgeranno dal 23 luglio all'8 agosto prossimi, dove l’Italia sarà presente in 36 discipline differenti e con 384 atleti (198 uomini e 186 donne). Don De Marco è stato già cappellano della squadra olimpica italiana ai Giochi Olimpici Invernali del 2018, che si sono svolti a Pyeong Chang in Corea del Sud dal 9 al 25 febbraio 2018. L’Italia è una delle poche nazioni che ha inserito un cappellano nella delegazione ufficiale olimpica, dandogli così un ruolo ufficiale e centrale. La prima volta è accaduto alle Olimpiadi di Seul, nel 1988, con la partecipazione di mons.Carlo Mazza, a cui è succeduto mons. Mario Lusek, direttore Ufficio Sport e Turismo della Cei.

Dopo gli studi presso il Liceo Classico "Giovanni Paolo Il" in Lecce, don De Marco consegue il Baccellierato e la Licenza in teologia con specializzazione in pastorale giovanile e catechetica. Dal 2005 al 2007 è stato segretario personale del leccese mons. Vito De Grisantis, vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca. Si è occupato anche delle attività oratoriali, con particolare attenzione all’aspetto culturale, sportivo e teatrale. Già parroco di Miggiano fino al dicembre 2017, nell’ambito del MuMig Sottosopra, ha curato la mostra “Il tesoro della Principessa sconosciuta”. Don Gionatan De Marco ha organizzato e condotto visite guidate sul territorio del “Capo di Leuca”, seguendo itinerari culturali e religiosi. Tra i membri fondatori del Parco culturale ecclesiale “Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae”, prima esperienza a livello nazionale, dal dicembre 2019 è anche il direttore generale. Nel 2016 è stato ideatore di #cartadileuca, un laboratorio permanente, interculturale e interreligioso, che ogni anno si svolge nel Salento, che nel mezzo dell’estate diventa un campo di volontariato e un cammino condiviso, concludendosi tra il 13 e il 14 agosto con la marcia notturna “Verso un’alba di pace “, dalla tomba di don Tonino Bello ad Alessano alla basilica santuario di Santa Maria di Leuca, cuore del Mediterraneo. Sempre nel solco della “convivialità delle differenze”: la profezia di don Tonino Bello che indica un impegno per contrastare le povertà, le mafie e ogni altra forma di illegalità e di abuso, per la sesta edizione, in svolgimento il prossimo agosto, il senso della Carta di Leuca avrà come tema “Mediterraneo e pandemia: curare gli sguardi per un nuovo respiro di pace”.

Don De Marco ha pubblicato diversi libri e articoli e curato molte pubblicazioni, alcuni dei quali dedicati turismo religioso, l’ultimo suo volume ha come titolo: "Il turismo conviviale. Bellezza, stupore, comunità", pubblicato da Armando Editore. Ideatore dello slogan, lanciato dalla Cei, “#Sceglilitalia”, affinché nella stagione estiva 2020 la meta della vacanza degli italiani fosse il proprio Paese. Sempre per la Conferenza episcopale italiana, nell’anno in corso, don De Marco ha proposto e coordina “Ora viene il bello”, progetto che collega le associazioni di ispirazione cristiana: cammini, musei, campi sportivi, case per ferie, monasteri e conventi, per un'estate 2021 di turismo, preghiera e accoglienza.

 

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