“Solidarietà” e “profonda vicinanza” all’arcivescovo della Chiesa di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Franco Moscone, che ha denunciato l’oltraggio compiuto in questi ultimi giorni ai danni del Gargano, area colpita da incendi.
Ad esprimerle è mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, che fa suo il fa suo il grido di allarme del confratello ribadendo che “non è possibile continuare a vedere il nostro Gargano deturpato e danneggiato da incendi di chiara cultura ancestrale, prepotente e delinquenziale, appiccati certamente da mani insanguinate di criminali senza rispetto di niente e di nessuno”.
Mons. Renna ripropone un passaggio della “Laudato si’” nel quale Papa Francesco afferma che “l’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti. Chi ne possiede una parte è solo per amministrarla a beneficio di tutti. Se non lo facciamo, ci carichiamo sulla coscienza il peso di negare l’esistenza degli altri”.
Secondo il vescovo, occorre, quindi, come scrive Padre Moscone, sentire “il dovere civico di opporci con ogni forza al vecchio andazzo di omertà, indifferenza, insensibilità verso il comune ‘tesoro’ del Creato affidato alla nostra custodia e ammirazione, che richiede cura e rispetto da parte di tutti”. Nasce da tale urgente necessità, prosegue Renna, l’invito finale dell’arcivescovo della diocesi garganica a “un dialogo sereno e fraterno sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e del nostro territorio in particolare, certo che tutti possiamo collaborare, come strumenti di Dio, per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”.
Fa eco a tale consapevolezza la vicinanza del vescovo Renna, che riprende e rilancia uno dei capisaldi dell’Enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune: “Non dobbiamo dimenticare che l’ambiente chiama in causa una relazione: quella che esiste tra la natura e la società che la abita. Per tale ragione - continua il vescovo - sbagliamo quando pensiamo alla natura come a qualcosa che non ci riguarda. ‘Siamo inclusi in essa – ci ricorda il pontefice al n. 139 della Laudato si’ - siamo parte di essa e ne siamo compenetrati’”.