Continuano le iniziative della sesta edizione di “Carta di Leuca”, stasera ad Alessano, per concludersi all’alba di domani a Santa Maria De Finibus Terrae.
Dopo aver raggiunto a piedi Alessano nella mattinata di oggi, esclusivamente i trenta giovani partecipanti provenienti dall’Italia e dai Paesi del Mediterraneo, dalle 15 alle 18, si incontreranno per l’ultimo appuntamento dei Tavoli della Convivialità, ai quali interverrà Maurizio Raeli, direttore del Ciheam-Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari. Sempre ad Alessano stasera alle 19.30 in piazza Oronzo Costa, ultimo appuntamento per Peace³. Dopo il saluto di Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione “Don Tonino Bello”, un incontro pubblico con Federico Imperato, docente dell’Università di Bari “Aldo Moro”, e Ivana Borsotto, presidente di Focsiv.
Alle 21.30 ad Alessano, presso la tomba del servo di Dio, don Tonino Bello, dopo il saluto di Francesca Torsello, sindaco di Alessano, è previsto lo spettacolo musicale pubblico “Musiche di Pace”, con il gruppo “Wake Up Gospel Project”. Alle 24, si proseguirà con le musiche e le canzoni dei “BandAdriatica”. Al termine dello spettacolo, prenderà avvio il pellegrinaggio notturno “Verso un’alba di pace” con destinazione Santa Maria De Finibus Terrae: solo i trenta giovani partecipanti insieme al vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli, in una silenziosa marcia notturna a lume di candela che si snoderà simbolicamente dalla tomba di don Tonino Bello al santuario di Santa Maria De Finibus Terrae, percorrendo quella che nei secoli era chiamata la “Via dei pellegrini”, con stradine rurali ricche di cripte, cappelle e chiese.
Alle 6.30 di domani, sul piazzale del santuario di Santa Maria di Leuca, e dopo un momento di preghiera interreligiosa, sarà proclamata la “Carta di Leuca 2021”, alla presenza delle autorità civili e religiose, rappresentanti dell’imprenditoria e del terzo settore, da loro sottoscritta in diretta televisiva. Seguirà la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Gjergj Meta, vescovo di Rrëshen (Albania). Al termine, il discorso di mons. Angiuli.