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“Apriamo sale, cortili, campetti delle nostre parrocchie. Diamo strutture ecclesiastiche, particolarmente quelle del centro storico, come luoghi di aggregazione che rifanno crescere una generazione nuova”.

 

 

 

Lo scrive l’arcivescovo di Foggia-Bovino, mons. Vincenzo Pelvi, nel suo messaggio alla città di Foggia in occasione della festività patronale, dedicata agli adolescenti che “avvertono l’urgenza di aprirsi agli altri, di incontrarsi e vivere nuove amicizie”.

Il presule osserva che “li stiamo facendo crescere nel mito della prestazione, all’ombra dell’onnipotenza, del risultato a tutti i costi”. “Ci troviamo, così, con ragazzi angosciati, incapaci di far fronte alla durezza della realtà, presi da disturbi di insonnia e autolesionismo, perché non aiutati ad affrontare il dolore”.

La consapevolezza espressa dal presule è che “nell’animo degli adolescenti troviamo impressi fallimenti e ricordi tristi”. Quindi, l’invito ad accendere i riflettori sugli adolescenti: “Più che di psicofarmaci hanno bisogno di ascolto, accoglienza, dialogo”. “Tanti di loro più che depressi sono tristi, in cerca di affetto e comprensione. I nostri adolescenti non siano lasciati soli”. A suo avviso, bisogna “accompagnare gli adolescenti con intelligenza, passione, coraggio e generosità”.

Ricordando, infine, che dalle recenti statistiche risulta che il 47 per cento degli adolescenti si dichiara non credente, mons. Pelvi evidenzia che “essi vanno ascoltati, non descritti, quando non ritengono la Chiesa significativa per la propria esistenza”. “Ripartiamo con un’azione pastorale coraggiosa e sinergica che può portare lontano e certamente cambiare il volto della nostra terra. Abitiamo il presente dei nostri ragazzi, non il passato o il futuro”.

 

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