“In queste ore a Kabul sono in corso operazioni di evacuazione della popolazione civile, in particolar modo di collaboratori dell’ambasciata italiana (e delle altre ambasciate) e delle loro famiglie. Dinanzi alle scene drammatiche che ci raggiungono in questi giorni dall’Afghanistan, come Chiesa diocesana”, su indicazione dell’arcivescovo Giuseppe Satriano, a seguito della colletta di domenica 22 agosto, “vorremmo prepararci a possibili accoglienze di famiglie o singoli soprattutto attraverso corridoi sanitari ed umanitari (non ancora attivi)”.
Lo scrivono alle comunità parrocchiali, alle comunità religiose e alle aggregazioni laicali dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto la Caritas e l’Ufficio Migrantes diocesani.
“Al momento, riteniamo opportuno costruire una rete di accoglienza diocesana per far fronte tempestivamente a questa emergenza umanitaria che non può lasciarci indifferenti”, evidenziano Caritas e Migrantes, chiedendo di segnalare “eventuali disponibilità di appartamenti o strutture consone per le eventuali accoglienze che le vostre realtà potrebbero mettere a disposizione. In particolar modo vorremmo individuare da 2 a 5 appartamenti per nuclei familiari e strutture dove poter far convivere 5-6 persone al massimo per ciascuna”.