Il 14 settembre è la data che ha segnato il “via” della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 negli insediamenti rurali del territorio della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, dove forte è la presenza di immigrati.
In forma sinergica la Caritas diocesana con il progetto Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione), che promuove la gestione integrata dei flussi migratori, e l’Asl di Foggia hanno previsto una serie di interventi grazie alla presenza di una équipe specializzata con il compito di informare e offrire agli stranieri l’assistenza socio-sanitaria e legale.
Con gli operatori e i volontari si è proceduto, durante il mese di agosto, a raccogliere la disponibilità e a stilare gli elenchi con i dati anagrafici degli aderenti. La campagna vaccinale coinvolge migranti soli, nuclei familiari, i senza fissa dimora, persone assistite dalla Caritas che frequentano strutture come mense, dormitori, centri diurni e centri di assistenza sanitaria.
“Papa Francesco - afferma don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana - ha insistito sulla necessità che la comunità mondiale si adoperi per colmare i ritardi accumulati nella distribuzione dei vaccini contro il Coronavirus e, nel nome di un vero e proprio ‘internazionalismo dei vaccini’, ne garantisca la distribuzione a tutti, soprattutto ai deboli, ai fragili e ai poveri”.
Mantenendo un filo diretto e costante tra gli operatori, martedì 14 settembre, alle ore 15, sono iniziate le somministrazioni negli spazi del santuario diocesano della Madonna di Ripalta, con 2 medici e 4 infermieri, affiancati da mediatori interculturali e operatori sociali. Sul posto è stata presente anche un’unità mobile di rianimazione dell’Asl di Foggia. Dal prossimo 21 settembre le vaccinazioni saranno estese e garantite alla popolazione residente in località Tre Titoli nei locali del Centro “Santa Giuseppina Bakhita”. Successivamente sarà coinvolta la popolazione residente a Borgo Tressanti. “Noi abbiamo il dovere di mantenere viva la speranza – conclude don Cotugno – e i vaccini sono uno ‘strumento essenziale’ per porre fine alla pandemia, sollecitandone una rapida diffusione”.