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Sono complessivamente 7.859 (+ 47 rispetto all’anno precedente) le scuole cattoliche di ogni ordine e grado, per un totale di 544.779 alunni (+2.675 rispetto all’anno precedente).

 

 

 

Di queste scuole, 5.732 sono d’infanzia; 1.028 primarie; 515 secondarie di primo grado; 584 secondarie di secondo grado. È quanto emerge dal XXIII Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, realizzato come ogni anno dal Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) della Cei sulla base dell’elaborazione dei dati forniti dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. L’indagine, edita da Scholé e intitolata “Fare scuola dopo l’emergenza”, è dedicata all’esperienza delle scuole cattoliche durante la pandemia di Covid-19.

Continuano ad aumentare gli alunni con cittadinanza non italiana: sono 31.116, il 5,7% del totale, come pure crescono gli alunni con disabilità arrivati all’1,6%, per un totale di 8.756. Gli insegnanti in servizio sono 54.387, anch’essi in aumento rispetto all’anno precedente; quasi la metà (25.434) negli istituti d’infanzia; quasi 13mila nella primaria, quasi 8mila nella secondaria di primo grado e più di 8mila nella secondaria di secondo grado. Per quanto riguarda la distribuzione geografica quasi sei scuole su dieci (59,7%) si collocano al Nord.

Per i curatori del Rapporto non si può parlare di inversione di tendenza, ma è innegabile la maggiore fiducia delle famiglie nei confronti delle scuole cattoliche. A giocare a favore i numeri limitati degli alunni che ne hanno consentito il distanziamento in sicurezza e la cura educativa che da sempre le caratterizza.

 

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