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È cominciata l’era Gotti a Lecce. A dieci giornate dal termine del campionato il club giallorosso ha presentato il nuovo tecnico, giunto nel Salento per sostituire Roberto D’Aversa. A fare gli onori di casa il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino con il direttore sportivo Stefano Trinchera.

 

 

In apertura di conferenza Corvino ha voluto rivolgere un pensiero al tecnico appena sostituito: “Voglio innanzitutto, a nome di tutto il Lecce - ha detto -, ringraziare il tecnico Roberto D’Aversa per aver dimostrato di essere stato all’altezza del compito affidatogli, come all’altezza cerchiamo di essere stati noi nello scegliere”. Ed ha aggiunto: “Quello che è successo domenica mi ha colpito: conosco D’Aversa da venti anni e non è un soggetto violento”.

Quindi la parola al neo tecnico del Lecce Luca Gotti, che da subito ha voluto calarsi nell’immediatezza di quello che sarà il suo campionato: “Quest’anno la lotta salvezza è serratissima - ha ammesso -, difficilissima, con tante squadre in pochi punti che rendono tutto molto più difficile. E questo lo vedi e lo percepisci già seguendo la situazione dall’esterno: e quando ci sei dentro, aspetti e tensioni vengono visti diversamente”.

“Il mio 2023 è stato è stato fisicamente difficile perché ho avuto due operazioni invasive, le quali mi hanno impedito di accettare le offerte che mi sono state proposte - ha proseguito -. Ero sotto contratto, potevo scegliere di aspettare nuovi orizzonti, ma la telefonata di Pantaleo che mi offerto questa opportunità, l’ho accolta, non per convenienza, ma perché la squadra giovane e fresca ha componenti che mi piacciono. A queste si aggiungono altre componenti, non secondarie, cioè le persone in società di cui mi hanno parlato bene. E poi il territorio, che non conosco ma che mi hanno presentato come mi piace”.

Ed ancora: “Ho trovato un gruppo elettrico e non spento - ha ammesso Gotti -. Una partita così importante come quella contro il Verona in qualche maniera ha scosso il gruppo, riaccendendo magari qualcosa. La difesa a tre? È stata una componente che mi ha accompagnato quasi sempre. Qui ci sono dieci partite da disputare, e non credo sarebbe molto saggio inventarsi cose che provochino stravolgimenti concettuali. Bisogna cercare di tenere tutto il buono, magari toccare le cose che non sono andate nel modo giusto”.

Un passaggio sulla rosa a disposizione: “È bello avere elementi navigati e tantissimi giovani di prospettiva - ammette -. Non è particolarmente facile dover proiettare in certi contesti giovani pur di valore, che magari vengono da uno scudetto Primavera, e questo è il difficile compito di tecnico e società: ma è bellissimo avere certi presupposti. Ho visto diverse partite del Lecce nel viaggio fatto per giungere nel Salento, ho rivisto le ultime due-tre partite e ci sono cose che mi hanno colpito. Questa squadra è sempre stata, di tanto o di poco, sopra la linea di galleggiamento. E l’atteggiamento c’è sempre stato. C’è un dato che mi ha colpito, ovvero che i giallorossi siano primi per contrasti vinti, magari è ultima in altre cose su cui cercheremo di mettere le mani”.

Quindi una sorta di monito: “Ci restano dieci gare da affrontare, un mini torneo dove  partiamo da +1 su tre squadre e ci mancano punti rispetto ad altre. Affronteremo la realtà per quello che è, cercando di essere padroni del nostro destino, non guardano gli altri, ma lavorando su noi stessi”.

Infine, anche Gotti ha dedicato un ultimo passaggi a Roberto D’Aversa: “Ho avuto la fortuna di averlo come giocatore tanti anni fa. Oltre ad essere ragazzo di personalità, ha cervello. Quello che è capitato non sta a me giudicarlo, è chiaro che sia frutto di una frustrazione dovuto a una contingenza”.

 

 

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