A piccoli passi verso la salvezza. Eppure solo due pali fermano il Lecce, che avrebbe meritato la vittoria per lo splendido secondo tempo giocato sì in superiorità numerica, ma anche con qualità, determinazione, lucidità e qualità tecnica.
Ancora una volta poi un arbitraggio scandaloso sulla strada del Lecce. Se non ci fosse stato il Var, Marcenaro avrebbe accordato un gol irregolare ai sardi e non avrebbe decretato una sacrosanta espulsione di Gaetano al tramonto del primo tempo. Eppure è l'insieme dell'arbitraggio che non convince sin da subito. Il fischietto genovese è insicuro nelle scelte, permette perdite di tempo ad ogni pié sospinto e si lascia facilmente ingannare dai calciatori sardi che sono sempre a terra e lì vi rimangono per interminabili minuti. Detto ciò, il Lecce del primo tempo è bruttissimo. Non vince un contrasto, non crea un'azione da gol e concede un gol clamoroso, sbagliando i tempi dell'uscita su un tiro svirgolato da fuori area. Nella ripresa, i salentini spingono e alla fine ottengono il meritatissimo gol con Krstovic e poi colpiscono persino un doppio palo su tiro d'angolo e su cross. I salentini sciorinano gioco e sono più bravi e lucidi delle perdite di tempo degli uomini di casa e del palese nervosismo creato artatamente dai sardi. Pareggio fondamentale e altro piccolo passo verso la salvezza.
Dopo l'inopinata sconfitta dell'Inter contro il Sassuolo che così ritorna nella corsa della salvezza, il Lecce era costretto a far punti nel difficile e caldissimo stadio sardo, gremito in ogni ordine di posto. Certamente il Cagliari di Ranieri aveva una posizione di classifica deficitaria, ma il tecnico romano schierava una formazione ricca di ex giallorossi. Infatti, nel suo 4-3-1-2, i sardi mettevano in campo Deiola nel cuore del gioco, e Gaetano era il trequartista dietro al ritrovato Luvumbo e al temibile ex, Lapadula.
Mister Gotti aveva avvisato, nella vigilia, dei rischi e delle insidie della gara e aveva caricato i suoi, schierandoli nella formazione tipo. Ramadani rientrava a centrocampo, sostenuto da Blin, invece a sinistra venivano confermati Gallo e Dorgu, mentre a destra spazio a Gendrey e Oudin. In attacco, la coppia Piccoli-Krstovic. Alla Unipol Domus fa molto caldo e il clima è letteralmente infuocato.
Il Cagliari parte subito all'attacco, ma il Lecce non ha intenzione di chiudersi a riccio.
Pongracic predica calma e i salentini avanzano il raggio d'azione, cercando anche il pressing alto. Per questo i sardi lanciano spesso lungo, saltando il centrocampo e usando molto le fasce laterali. Luvumbo è rapido sulla sinistra e ottiene diverse punizioni insidiose.
Al 10' Lapadula viene servito da Luvumbo e colpisce in rovesciata. Il tutto su una pericolosa ripartenza che il Lecce deve assorbire meglio. Al 12' primo corner giallorosso battuto da Oudin con successivo colpo di testa di Piccoli sul fondo. Al 13' Piccoli commette un'ingenuità e si fa ammonire.
Al 16' il tiro di Deiola viene deviato da Gaetano e la palla termina in rete, ma Deiola colpisce il pallone con la mano per fermarlo e il gol è giustamente annullato. Infatti la regola parla chiaro e nel caso di gol di colui che tira poco importa se il fallo di mano sia o meno volontario. Per questo, inoltre, il Var non ha nemmeno richiamato l'arbitro al monitor perché la situazione è oggettiva e codificata. Scampato il pericolo, i giallorossi si compattano e sono molto più attenti nelle uscite, badando al sodo. I sardi però vincono tutti i contrasti, recuperano sempre le seconde palle e sul primo corner Mina calcia da pochi metri, lasciato incredibilmente solo sul tiro da fuori area di Gaetano. Il Lecce ha la sua prima occasione da gol con Oudin su calcio dal limite dell'area di rigore. Al 41' Gaetano falcia Ramadani colpendolo sul ginocchio e Marcenaro ammonisce il cagliaritano, ma il Var lo richiama e Marcenaro espelle il giocatore sardo. La partita si incattivisce e l'arbitro espelle un componente della panchina sarda.
Nel secondo tempo, Gotti inserisce subito Sansone al posto dell'ammonito Piccoli, mentre il Cagliari toglie la prima punta Lapadula, schierandosi con il 3-5-1, con Luvumbo unica punta. I salentini spingono subito in avanti. Al 1' va al tiro Gallo, ma la conclusione è alta. I giallorossi usano molto le fasce ma sono imprecisione nei passaggi. Blin è stabilmente a destra. Al 5' Luvumbo si butta a terra in area e l'arbitro lascia correre. I giallorossi non sono costanti nell'aggressione e, anzi, lasciano, per alcuni tratti, l'iniziativa ai rossoblu. Al 58' Gotti inserisce Pierotti al posto dell'evanescente Dorgu, oggi non in giornata. Al 60' Krstovic sbaglia lo stop e così non riesce a saltare Scuffet che era uscito male. Con l'ingresso dell'argentino, Sansone si sposta a sinistra, mentre Pierotti è più centrale. Dopo tre corner, Oudin colpisce al volo da posizione defilata e la palla finisce sul fondo. Subito dopo, Pierotti di testa impensierisce Scuffet. Al 70' Gendrey colpisce alto di testa, e subito dopo Gotti immette Rafia (esce Oudin), e Almqvist (al posto di Ramadani, già ammonito). Al 75' è Almqvist a fare da sponda su cross di Sansone, ma nessuno ne approfitta. I cagliaritani perdono tempo ma al minuto 83' Almqvist pennella per Krstovic che segna il gol del pari. Due minuti dopo, su angolo, palo di Baschirotto e poi anche palo di Sansone su cross di Almqvist. Il finale è un assedio giallorosso, ma purtroppo non arriva il gol del vantaggio. Con l'Udinese, il Lecce farà a meno di Ramadani e Piccoli che, ammoniti e diffidati, saranno squalificati, ma, basterà un pari per festeggiare la salvezza.