Oggi non ci sono parole per descrivere il tonfo dei salentini. Non si salva nessuno.
Non si possono condividere le scelte dell'allenatore, che tiene inspiegabilmente fuori Koulibaly, propone un centrocampo inguardabile, con Oudin spaesato sulla fascia, Pierret e Ramadani molli e pavidi. Non si possono salvare nemmeno i singoli, visto che le ingenuità di Falcone e di Gallo in occasione dei due gol del primo tempo sono state evidenti. Ora però bisogna guardare avanti e considerare che siamo solo all'inizio del campionato e che ancora nulla è perduto. Bisogna però dare una svolta e la sterzata deve essere forte e chiara. Ora il rischio è quello di buttare tutto all'aria nella ricerca dei colpevoli e nel tentativo di trovare il capro espiatorio.
Invece, è in questi momenti che occorre mantenere lucidità. Ciò non significa lasciare tutto come sta, ma trovare i correttivi giusti per rimediare a questa brutta e dolorosa partenza. Infatti, si può anche perdere, ma il modo non può andar giù. Così il 3-0 dopo soli 45 minuti certifica le difficoltà del momento. È crisi di risultati e oggi anche di gioco. Gotti è sulla graticola e obiettivamente il suo operato è rivedibile, ma anche lui ne sarà cosciente. Spetterà al direttore Corvino proporre i necessari correttivi. Il Lecce al Via del Mare affrontava una sfida molto delicata contro la Fiorentina, che poteva contare su Gudmunsson, Colpani e Kean, oltre al fortissimo portiere De Gea. Il Lecce di Gotti si schierava con i soliti quattro in difesa, ma poi a centrocampo, accanto a Ramadani giocava Pierret, mentre a sinistra agiva Dorgu, a destra Oudin e Rebic sosteneva da vicino Krstovic.
Dopo pochi minuti, Gudmunsson si infortuna e al suo posto entra Beltran. Il Lecce spinge e costruisce soprattutto a sinistra, dove Dorgu è molto attivo.
In fase difensiva, solo Rebic è esonerato dai compiti di ripiego. La Viola cerca il possesso e fa girare molto il pallone, sfruttando Colpani.
Al 15' Oudin pennella la punizione per Baschirotto, che colpisce alto di testa. Subito dopo è Rebic a lisciare un pallone dal limite. Al 19' passa la Viola con un gran tiro di Cataldi dal limite dell'area. La Fiorentina gioca molto fra le linee di centrocampo e di difesa avendo solo Kean come punto di riferimento. Pierre e Ramadani non riescono a contenere e gli ospiti sono sempre pericolosi. Al 28' Gallo crossa dal limite per Krstovic che non ci arriva di un soffio. Sul successivo cross, sempre il montenegrino colpisce fuori di testa. Al 34' i Viola raddoppiano. Questa volta è Falcone a sbagliare l'intervento in uscita e a regalare il raddoppio a Colpani.
Al 37' un errore di Ramadani apre la strada al terzo gol viola, ma questa volta Falcone è prodigioso. Al 43' Gallo stende al limite l'attaccante viola e viene espulso. La susseguente punizione porta al terzo gol i viola con Cataldi. Il primo tempo termina con una sonora contestazione dei tifosi salentini.
Nella ripresa cambiano gli uomini, con in campo Banda, Morente, e Koulibaly, ma non cambia la situazione. La Viola fa il quarto con Colpani e poi il quinto con Beltran. In entrambi i casi la difesa salentina è imbarazzante. Al 27' va in gol anche Parisi e il risultato assume i contorni della completa disfatta. Al 35' la Nord inizia la sua contestazione, civile e corretta nei modi e nei contenuti, anche se bisogna ricordare che fino a gennaio non si potranno fare acquisti e che dobbiamo credere nella salvezza. La gente abbandona gli spalti e il cielo del Via del Mare diventa sempre più plumbeo. A Napoli il Lecce è chiamato a invertire la rotta, magari con qualcosa di diverso, almeno nell'anima.