0
0
0
s2sdefault

Il Lecce è tornato a casa con sulle spalle il pesante risultato di aver subìto 4 reti dall’Inter di Antonio Conte. Un indiscutibile poker negativo che, però, negli spogliatoi salentini non fa “strappare i capelli” a nessuno.

 

La squadra di Fabio Liverani c’era, si è vista, e non ha mai abbassato la testa. Non si poteva pretendere di più? Un Lecce forse facilmente sfiduciato, troppo arroccato, sebbene pronto a colpire di rimessa; ma la fortuna ha voltato le spalle ai giallorossi. Forse, ma il bello del calcio sta proprio nel suo crescere, partita dopo partita.

Liverani-pensiero

“Sapevamo - ha detto il tecnico dopo l’incontro - che loro avevano un organico con calciatori che fanno la differenza, ma allo stesso tempo abbiamo comunque provato a capire che calcio possiamo fare. Abbiamo subìto gol nei momenti in cui stavamo facendo delle buone giocate. Il risultato è pesante ma per noi non cambia nulla. Dobbiamo avere nella testa l’obiettivo dei 40 punti, possiamo farli dovunque, è andata così, questa gara la mettiamo da parte».

L’esperienza cresce

«Quello che volevo vedere - continua Liverani - era la personalità della squadra e di alcuni giocatori, nelle giocate e nel fare il proprio calcio anche nelle difficoltà. Ho delle buone convinzioni, è normale che dobbiamo ancora lavorare, ma questo lo sapevamo. La mia squadra è giunta a Milano con personalità, siamo sulla strada giusta, è normale che questo è un anno diverso dagli ultimi due, dove abbiamo fatto calcio per altri obiettivi, ora dobbiamo calarci nella parte e lottare per il nostro scudetto che è la salvezza».

Il risultato

Poteva essere più clemente. I giallorossi hanno incontrato un’Inter al suo debutto che ha fatto notare le personalità singolari dei campioni di grosso calibro che ha nelle sue fila. Forse i salentini potevano osare un po’ di più, avere meno “timore reverenziale”, ma in fondo le partire sono scontri anche psicologici se non soltanto fisico-atletici. E poi, mentre il Lecce gioca con l‘obiettivo della salvezza i nerazzurri hanno in testa lo scudetto: sono le visuali di gioco diverse che hanno fatto la differenza. Chi lotta per andare su e chi per non andare giù.

Le difficoltà

«Il calcio è questo - ha affermato ancora Liverani - eravamo consapevoli che la gara di Milano avesse un coefficiente di difficoltà molto elevato, direi che la squadra ha fatto il suo dovere, ma contro certe squadre non puoi sbagliare nulla altrimenti sei fritto. E poi – aggiunge – di certo il calendario non ci ha aiutato, ma anche questo era stato messo in preventivo; da neopromossa avevamo poche possibilità di poter affrontare una squadra diversa, però sono contento della prestazione, anche se il risultato è stato ampiamente negativo».

Le aspettative

«Volevo vedere - conclude il mister giallorosso - una squadra di personalità anche nei momenti di difficoltà, a questo livello si paga ogni disattenzione. Come ho detto altre volte, il nostro scudetto resta ed è la salvezza. Qualcuno potrebbe pensare ad una passeggiata della squadra di Conte, ma non è andata così: il mio Lecce ha giocato a viso aperto cercando il risultato oltre la prestazione, non è andata bene perché gli episodi non ci sono stati favorevoli, ma torniamo a casa dopo aver dato tutto e anche i nostri tifosi che ci hanno seguito alla fine sono rimasti contenti».

Il Presidente

«Un impatto forte con la massima categoria, in casa di una squadra fortissima – dice il presidente Saverio Sticchi Damiani - ma non c’è nessuna ragione di abbattersi. Questa sconfitta ci servirà a capire e a crescere in fretta. La partita contro l’Inter sarà utile per intervenire e correggere le cose che non sono andate. Abbiamo dimostrato la voglia di giocare a calcio pure su un campo del genere. La squadra ha confermato di avere una sua fisionomia precisa. Quando troverà il giusto equilibrio potrà dire la sua senza problemi. E poi, il mercato non è finito, aspettiamo gli ultimi ritocchi, abbiamo le idee chiare, non arriverà il giocatore che può cambiare il futuro e far vincere le partite, ma elementi che possono rafforzare il gruppo».

Conte sul Lecce

«Il Lecce secondo me - dice il mister nerazzurro - è una buona squadra, noi c’eravamo con la testa altrimenti in queste partite si rischia di inciampare: non lo volevamo, anche per l’entusiasmo dei tifosi creato attorno alla squadra. Una lezione che servirà, anche se delle neopromosse era quella con il compito più duro. Per noi le difficoltà iniziando dal prossimo incontro col Cagliari».

Ripresa e prossima

Battuti ma non abbattuti, domenica 1° settembre, alle ore 20.45, in casa nella gara contro gli scaligeri dell’Hellas Verona, la sfida più ad altezza Lecce, potrà essere decisivo il risultato e significativa la prestazione. Intanto la squadra giallorossa sosterrà un allenamento stamattina, all’Acaya Golf Resort & Spa, alle 11.

 

Forum Famiglie Puglia