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“Una gara che si deciderà sui duelli fisici e non dovremo avere alcun timore. Rispetto per Atalanta, ma dobbiamo provare a fare calcio con grande umiltà e rispetto, cercando di cambiare quello che in partenza potrebbe essere scontato”.

Fabio Liverani lo aveva detto e previsto nell’immediato vigilia della gara di Bergamo, ma questa volta i suoi ragazzi hanno fallito clamorosamente. Al Lecce non riesce l’impresa fatta a Torino e Ferrara, ed i giallorossi cadono sotto i colpi di un’Atalanta davvero scatenata andata a segno con Zapata, Gomez e Goosens, con il gol di Lucioni nel finale, per rendere meno amara la sconfitta.

Alle prese con infortuni settimanali e recuperi in extremis, il tecnico romano ripropone in attacco La Mantia con Falco, a centrocampo il debutto di Imbula. La pressione dell’Atalanta è subito forte, arrembante, desiderosa di riscatto dopo lo scivolone in Champions e tornata a giocare tra le mura amiche. Il Lecce cerca di affidarsi alle ripartenze, ma col passare dei minuti gli orobici crescono e la diga salentina comincia a dare segni di cedimento. L’uno-due di Zapata e Gomez sul finire del primo tempo è terrificante. La ripresa comincia con il solito copione, Atalanta in costante forcing e Lecce in continua balia dell’avversario. La terza rete di Goosens è il suggello ad una prestazione quasi perfetta degli uomini di Gasperini, con Gabriel, nonostante le reti subiti, miglior uomo giallorosso, capace di rendere il passivo meno pesante. La rete di Lucioni, a pochi minuti dal termine, buona solo per il tabellino.

Un Lecce che esce abbastanza ridimensionato dalla trasferta di Bergamo, surclassato nel gioco e nella fisicità da una Atalanta confermatosi una delle migliori formazioni italiane. Ora il campionato si ferma per lasciare spazio agli impegni della Nazionale, utile per riordinare le idee e recuperare condizione ed uomini dopo la scoppola di Bergamo. Alla ripresa ci sarà il Milan a San Siro, formazione ancora alla ricerca di una precisa identitá, poi la Juventus in casa. Un calendario che continua a mettere brividi. Servirà un Lecce più battagliero e fisicamente più presente, altrimenti sarà ancora buio.

 

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