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Così alla vigilia della sfida di stasera a San Siro tra Milan e Lecce “si confessa” il tecnico giallorosso Fabio Liverani.

 

L’IMPIEGO DEI NAZIONALI

Benzar ha disputato due gare giocandole per intero, Majer è in organico della rappresentativa del suo paese ma trova poco spazio, fortunatamente con noi si allena e gioca. Sia Shakhov che Imbula, invece, hanno perso solo del tempo, non si sono allenati a ritmo sostenuto e non sono cresciuti con la squadra. Infine, Vera ha giocato, facendo una buona impressione.

LA SQUADRA DOPO LA SOSTA

Nelle prossime quattro gare che andremo a disputare, tutti e cinque gli attaccanti che ho a disposizione troveranno spazio e giocheranno importanti spezzoni di gara. Majer non ha grandi problemi, l‘affaticamento accusato lo ha superato. Per il ruolo di terzino destro ho da scegliere. Babacar, come altri calciatori più indietro di condizione, lo vedo sempre migliorare. Rispetto alla prima gara giocata contro l’Inter la squadra è molto più compatta e cresciuta molto.

IL MILAN STASERA

Si affronta sapendo bene che ha giocatori e caratteristiche per il 4-3-3. A prescindere dalle motivazioni che si hanno dopo il cambio dell’allenatore (Pioli al posto di Giampaolo ndr), avranno dalla loro la volontà e la voglia di ripartire, sapendo di avere di fronte un avversario soft. Sarà necessario affrontarlo con umiltà, coraggio, personalità e attenzione, elementi indispensabili per fare una buona gara. Ci saranno dei momenti in cui soffriremo ed altri in cui dovremo essere bravi a far soffrire loro. In questa gara, così come nel campionato italiano, non bisogna fare una gara attendista e coprirsi per fare punti: è necessario difendersi bene sapendo anche attaccare. E il difendere attaccando è una delle nostra qualità. Anche contro di loro, così come in tutto il campionato, se non metti ferocia agonistica, può diventare una gara difficile. Credo che il gruppo sia intelligente e sensibile dopo la sconfitta di Bergamo. Possiamo anche perdere, ma ci sono sconfitte e sconfitte. Nella prova di Bergamo non mi è piaciuto l’atteggiamento,  e questo non é accettabile. Nello stesso tempo non ho dubbi sulla prestazione che andremo a fare contro i rossoneri: sono fiducioso perché la squadra ha forza e qualità per fare una buona prestazione.

 

IL CAMPIONATO DI SERIE A

Giocare a San Siro o giocare da qualche altra parte è uguale. Per noi giocare in serie A deve essere una gioia, obiettivo massimo per tutti quelli che nascono col sogno del calcio. Una volta arrivati, deve deve subentrare la giusta cattiveria agonistica per poter mantenere questo traguardo.  Arrivarci è un sogno, ma da lì bisogna avere dentro sempre quel fuoco per far vedere che in questo campionato ci posso stare. Questo vuol dire poter rimanere a certi livelli, altrimenti  si rischia di dover fare l’ascensore tra una categoria e l’altra. I calciatori devono avere la presunzione e la sfrontatezza, con la giusta umiltà, che non sono e non vogliono essere di passaggio in questa categoria. Se avverrà tutto questo, allora il prossimo 24 maggio potremmo gioire tutti assieme. Sino ad oggi siamo nella media, e se alla fine del girone di andata dovessi arrivare con 17/20 punti potrei ritenermi contento e felice.

 

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