C’era una volta uno zaino con due bretelle colorate... Potrebbe essere l'inizio di una favola, di una vecchia favola per bambini, che genitori e nonni raccontavano ai loro piccoli.
Il soggetto del nostro racconto ha, in realtà, subito un'evoluzione negli ultimi decenni. È la vecchia cartella che ha cambiato nome e forma, diventando lo zaino, ma non l'uso. Ancora oggi lo zaino ha lo stesso scopo della vecchia cartella, contenere la dotazione di ogni studente: quaderni, libri, matite colorate e l'indispensabile penna.
Bisogna ammettere, non per nostalgia degli adulti, ma per semplice constatazione, che alcune favole hanno perso il fascino evocativo di generazioni di studenti.
Altrettanto non si può affermare per il carisma del fondatore dell’ordine religioso dei Padri Scolopi, che ha attraversato secoli di storia, indenne, e quanto mai attuale.
Quando, alla fine del XVI secolo, San Giuseppe Calasanzio, giovane sacerdote nato nel 1557 in un piccolo borgo della Spagna, iniziava il servizio di educatore dei nipoti del cardinale Colonna, era ben lungi dal pensar, che da lì a poco, sarebbe passato alla storia come il Fondatore delle Scuole Pie.
L’altro giorno, Padre Adolfo Garçia, nel Santuario di San Pompilio Maria Pirrotti in Campi Salentina gremito all'inverosimile di bambini con lo zaino pronto per l’inizio dell'anno scolastico, fedele al “carisma calasanziano”, ha trasformato la favola dello zaino, relegato nel dimenticatoio da cellulari e smartphone, nella favoletta dello zaino invisibile.
“Io vi voglio parlare dello zaino invisibile. Chi è questo zaino? Questo zaino è magico. Ogni giorno ve lo portate a scuola, e non vi pesa. All'inizio è vuoto. Ma dopo alcune ore, che state a scuola, avete messo dentro un nuovo concetto, una poesia, un teorema. E ogni volta che andate a scuola ve lo portate, e questo zaino io benedico.”
E così lo zaino è diventato magico.