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Si è svolta domenica scorsa, alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia, la cerimonia di insediamento di don Riccardo Calabrese, nuovo amministratore parrocchiale della comunità di S. Antonio Abate in Carmiano.

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Numerosi i fedeli accorsi a dare il benvenuto al giovane presbitero che si accinge a guidare una comunità per la prima volta.

Guidare una comunità parrocchiale non è una questione di potere, si tratta piuttosto di mettersi al servizio della comunità: questo è stato il messaggio che, durante l’omelia, l’arcivescovo Michele Seccia ha voluto lanciare a don Riccardo Calabrese e ai numerosi fedeli radunatisi in chiesa per l’occasione. Il parroco, ha continuato Seccia, diventa prima di tutto un pastore: non gli viene affidato un titolo altisonante ma una missione più profonda “che deve profumare di pecore”. È questa la gioia dell’essere prete: vedere incarnata la parola di Dio nell’esercizio quotidiano dell’amore nei confronti della comunità. L’arcivescovo ha voluto affidare a don Riccardo il brano evangelico (Mc 8,27-35) in cui Gesù dice a Pietro di mettersi dietro di Lui per imparare la strada. È spesso difficile retrocedere e lasciarsi guidare, soprattutto quando si occupa una posizione di leadership, ma è solo nutrendosi della parola di Cristo che sarà possibile nutrire anche gli altri. L’arcivescovo ha poi ringraziato don Gianni Ratta per il servizio offerto alla comunità di S. Antonio Abate e ha affidato al suo successore l’esperienza missionaria già sperimentata in questi undici anni: si vive la parrocchia per strada, nella visita alle famiglie e agli ammalati, nell’annuncio costante che deve alimentare il desiderio di catechesi, “nonostante il nostro lavoro, chi davvero ci converte è il Signore ma il Signore ha bisogno di noi” ha ribadito l’arcivescovo.

Al termine dell’omelia don Riccardo ha pubblicamente manifestato la propria professione di fede, segno del suo essere il primo responsabile per la diffusione e per la difesa delle verità di all’interno della comunità.

La celebrazione si è poi conclusa con le parole di gioia e affetto che lo stesso don Riccardo ha voluto rivolgere ai suoi nuovi parrocchiani, ha ringraziato i numerosi sacerdoti che gli sono stati accanto in un giorno così importante e ha rivolto infine un saluto alle autorità presenti, auspicando di poter collaborare con loro per il raggiungimento del bene comune. Il giovane presbitero che, a detta dell’arcivescovo, “sorride poco ma ha già servito molto” ha fiducia in quel Verbo che solo incarnandosi può davvero compiere la volontà di Dio. Ha infatti concluso il suo discorso augurando a tutti di “essere una pagina bianca su cui scrivere insieme la Parola d’amore”.

Dopo la Messa c’è stata la firma degli atti ufficiali seguita da un momento di festa. L’accoglienza riservata a don Riccardo esprime la gioia di una comunità che si affida a questo giovane prete con la certezza che insieme si potranno realizzare cose grandi.

 

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