Dalla esperienza concreta alla professione di fede. Basterebbe questo semplice slogan per sintetizzare l’omelia che l’arcivescovo Michele Seccia ha pronunciato durante la celebrazione eucaristica della IV domenica di Pasqua presieduta nella cappella della Madonna del Monte a Cavallino in occasione dell’annuale festa patronale e trasmessa in diretta da Portalecce (CLICCA QUI).
Il filo rosso della riflessione ha riguardato il cammino di discepoli che tutti siamo chiamati a vivere in modo coerente.
Per tale motivo, prendendo spunto dalla pagina degli Atti degli Apostoli, Seccia ha evidenziato come anche ai nostri giorni vi sono eventi che mettono a dura prova la nostra esperienza di cristiani e che non devono scalfire la certezza della presenta del Signore che opera e agisce.
Il segreto è guardare Cristo. Osserva il presule leccese: “Ogni volta che sentiamo Parola di Dio, Parola del Signore, sentiamo che non sono elucubrazioni personali ma è lo Spirito Santo che ci porta a Gesù?”.
È questo l’iter che ogni battezzato è chiamato a compiere: riconoscersi discepolo in cammino con il Maestro, desideroso di vivere l’esperienza comunitaria e singola dell’incontro e della conoscenza di Lui. Solo con questi sentimenti lo guarderemo come il Bel Pastore che offrendosi, custodisce il gregge dei suoi, chiamati a formare la famiglia dei discepoli.
Immancabile l’accenno del Vescovo ad ogni devoto della Vergine Santa, Madonna del Monte per il popolo cavallinese: “carissimi fratelli e sorelle che ci seguite da casa e in modo particolare voi, gente di Cavallino che non avete potuto partecipare all’annuale pellegrinaggio presso questa chiesetta: conservate la certezza che Maria, con amore di madre si lascia incontrare ovunque”.
Sì, guidati da questa Parola ne siamo sicuri: è lei, prima credente, che accompagna ogni innamorato del suo Figlio ai pascoli belli (cfr sal. 23), dove il Buon Pastore ci farà gustare la dolcezza della sua presenza che ci guida “propter nomen suum”.