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È notizia da qualche giorno: due missionari Oblati di Maria Immacolata (Omi) operanti nella diocesi di Vitebsk in Bielorussia, sono stati tratti in arresto dalla polizia. Si tratta di Padre Andrzej Yuchnevich e di Padre Pavel Lemekh: i due missionari prestano servizio nel santuario diocesano di Nostra Signora di Fatima a Šumilin.

 

 

Com’è noto la congregazione degli Oblati è presente anche a Lecce da qualche anno con una piccola comunità che guida la rettoria di Cristo Re in città e si occupa della pastorale universitaria nell’Ateneo leccese.  L’8 maggio scorso, dunque. la polizia bielorussa ha arrestato i due religiosi. Pare che i due missionari non siano stati portati in tribunale ma che il loro “caso” sia stato esaminato tramite Skype. Secondo quanto riferito dall’Omi in Polonia, Padre Yuchnevich, superiore della Missione Oblata in Bielorussia, ha espresso pubblicamente la sua solidarietà al popolo ucraino all’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, esortando a pregare per la fine della guerra. Padre Lamekh ha, invece, assunto la presidenza dei Superiori maggiori, delegati e rappresentanti degli Istituti e delle Società di Vita apostolica maschili e femminili in Bielorussia nel maggio 2022

“Il nostro superiore generale Padre Luis Ignacio Rois Alonso - ha dichiarato a Portalecce, Padre Saverio Zampa, membro della comunità leccese - ha inviato a tutti noi Missionari Oblati del mondo intero e alla famiglia carismatica, laici e associati all’Ordine, la richiesta di pregare per due missionari oblati che sono stati arrestati in Bielorussia. Sono stati portati in carcere per presunte attività sovversive contro lo stato bielorusso. In effetti Padre Andrey ha espresso pubblicamente solidarietà al popolo ucraino all’inizio dell’invasione da parte della Russia”.

“La nostra comunità di Lecce - conclude Padre Saverio - prega intensamente per la liberazione affinché possano ritornare in salute e in sicurezza nelle nostre comunità ma chiediamo alla comunità diocesana di Lecce di unirsi a noi in preghiera per chiedere la liberazione al più presto. Vi ringraziamo di cuore per questo atto di amore”.

Gli fa eco l’arcivescovo Michele Seccia il quale si unisce all’appello di Padre Zampa con un invito accorato: “Chiedo a tutti i sacerdoti della diocesi di portare l’intenzione della liberazione dei due fratelli Oblati nelle messe di questi giorni e di invitare le loro comunità, anche attraverso i moderni mezzi di comunicazione (social, chat, sms…), a continuare a pregare Maria Immacolata per la pace e perché presto Padre Andrzej e Padre Pavel possano tornare a casa sani e salvi”.

I casi dei due Missionari Oblati in realtà si aggiungono ad una lista. Secondo “Christian Vision” che monitora la libertà religiosa e di culto in Bielorussia, all’11 ottobre 2023 almeno 60 sacerdoti hanno subito “persecuzione politica”. La vicenda è finita lo scorso anno (il 31 luglio 2023) anche al centro di una proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla Bielorussia presentata dalla Commissione per gli affari esteri. Nel testo, il cui relatore era Petras Auštrevičius, si chiedeva al Parlamento europeo di condannare fermamente “la persecuzione delle comunità religiose in Bielorussia, nonché la persecuzione di sacerdoti e laici che, nell’ambito delle loro attività, si rifiutano di appoggiare la posizione del regime di Lukashenka ed esprimono disaccordo con le sue politiche”.

Erano finiti nella risoluzione i casi di condanna del sacerdote ortodosso Siarhei Rezanovich, di sua moglie e di suo figlio a 16 anni di reclusione, le pressioni sull’ex arcivescovo ortodosso, Artemy Kishchanka, ora defunto, nonché i regolari arresti di religiosi, tra cui l’arresto nel maggio 2023 dei sacerdoti cattolici Viachaslau Adamovich, Andrei Kulik e Aliaksandr Shautsou e del catechista Uladzislau Beladzied.

Forte la condanna di Bruxelles anche per la confisca di chiese ai cattolici di Minsk e il divieto di qualsiasi attività politica nel quadro dell’evangelismo protestante. C’è in particolare anche il caso di Padre Henrykh (Henadz) Akalatovich, un prete di 70 anni di Valozhyn, arrestato nel novembre 2023, con l’accusa di “alto tradimento” ai sensi dell’articolo 356 del codice penale. Molto malato, il sacerdote necessita di “controllo medico e farmaci costanti”.

 

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