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Il sorriso sul volto e la luce nel cuore di Madre Giulia Cavallo, hanno fatto da cornice alla solenne concelebrazione conclusiva dei festeggiamenti in occasione del suo 50.mo anniversario di professione religiosa.

 

 

In quella data del 1974, infatti, la religiosa si consacrò e ha celebrato così il suo giubileo di vita religiosa. La celebrazione, svoltasi ieri sera presso la parrocchia Santa Maria dell’Idria in Lecce, retta dai Padri della Congregazione della Missione, è stata presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia alla quale hanno concelebrato anche mons. Cristoforo Palmieri, vescovo emerito della diocesi di Rrëshen, il ministro provinciale dei frati minori fra Paolo Quaranta, il parroco e vicario episcopale per la vita consacrata Padre Carmine Madalese, don Emanuele Tramacere, don Fernando Doria, Padre Roberto D’Amico, Padre Michele Intiso, Padre Saverio Zampa. Presenti la famiglia di Madre Giulia, le diverse congregazioni di suore presenti in diocesi, diversi amici e la comunità parrocchiale. Hanno animato la liturgia il servizio liturgico prestato dai ministranti della parrocchia vincenziana mentre il coro è stato diretto dalla maestra Ines Gravili.

Non è mancato, all’inizio della messa, l’indirizzo di saluto della Superiora Generale delle Discepole del Sacro Cuore, Madre Maria Soamiteza, che ha voluto presentare i tratti essenziali della madre emerita e ha sottolineato l’importanza della figura di Madre Giulia nella vita della congregazione in questi cinquant’anni.

Nella sua omelia, Seccia ha ribadito il valore della vocazione alla vita consacrata come dono e grazie nella vita della Chiesa se vissuta in piena aderenza ai consigli evangelici e se in essa la dimensione verticale - il rapporto con Dio -, viene vissuta in pieno accordo con la dimensione orizzontale: l’amore per i fratelli e le sorelle.

Dopo l’omelia, il momento molto atteso della rinnovazione della sua professione religiosa. In quella assemblea raccolta e silenziosa, ecco echeggiare, decisa e convinta, solenne e commossa, la sua voce che diceva: “Io Suor Giulia, in piena libertà mi dono interamente a Te, faccio voto di castità, povertà e obbedienza, per tutto il tempo della mia vita, secondo la regola di Sant’Agostino e le Costituzioni della Congregazione delle Suore Discepole del Sacro Cuore”.

Un saluto commosso lo ha rivolto Madre Giulia prima della benedizione finale: “Grazie, Signore, per avermi accolta cinquant’anni fa tra le Discepole del Sacro Cuore. Da allora esse sono diventate la mia nuova famiglia. Un pensiero speciale vorrei rivolgerlo stasera a tre suore che dal Paradiso continuano a pregare per la nostra Congregazione Religiosa e che insieme a Madre Santina restano per me ancora oggi modelli di preghiera a carità: Suor Maristella, Suor Teresa e Suor Innocente. Mi hanno insegnato ad essere suora, mi hanno accompagnato con grande affetto fraterno: con loro ho vissuto i miei primi anni di vita religiosa in comunione e preghiera. Le affido alla tua infinita misericordia… Se guardo indietro, resto ammirata per come Tu, Signore, mi hai sempre amato e guidato e come il tuo Santo Spirito ha tracciato dei sentieri nelle diverse fasi della mia vita. Lo so bene, Signore, le tue vie sono imperscrutabili ma sempre ci portano a incontrare gli altri, nella gioiosa scoperta di sentirli tutti fratelli e sorelle. Tu conosci i sentieri misteriosi attraverso i quali cinquant’anni fa mi hai scelta e chiamata a seguirti attraverso la via stretta dei consigli evangelici e come, ancora poco più che bambina, hai posto sul mio cammino fari luminosi. Penso alla Venerabile Madre Fondatrice che ha scommesso su di me, nonostante le mie resistenze e i miei progetti di fanciulla che tutto lasciavano immaginare tranne la vita religiosa. La Madre Fondatrice mi ha preso per mano e mi ha insegnato soprattutto tre beni preziosi per chi si mette alla tua sequela: la forza della preghiera con la bellezza della vita spirituale, principio e fondamento dell’esistenza di ogni credente e poi; il dono della sofferenza offerta per amore. E la carità, l’amore per i poveri, la cura dei deboli che il Signore ha messo lungo la sua via”.

E ancora “Cinquant’anni, Signore, sono una vita. Ti ringrazio per tutte le persone incontrate in tutto questo tempo: dalle ragazze in difficoltà che ho seguito soprattutto nei primi anni, ai bambini della scuola materna che ancora oggi fanno corona alla mia festa giubilare; ai poveri della nostra terra e a quelli del Madagascar, l’altra frontiera della nostra missione di Discepole del Sacro Cuore; agli anziani della nostra casa di riposo. Negli anni in cui mi hai indegnamente chiamato a guidare la nostra famiglia religiosa come Superiora Generale, ho potuto apprezzare ancora di più, con mio grande stupore, le meraviglie che Tu, Signore, hai compiuto grazie ai sacrifici e alla preghiera di chi ci ha preceduto da Madre Santina a Madre Pia fino ai giorni nostri.”

Con un telegramma anche Papa Francesco si è fatto presente alla festa giubilare di Madre Giulia: “Sua Santità rivolge fervidi auguri alla reverenda Suor Giulia Ida Cavallo che il 21 giugno 2024 celebra il cinquantesimo anniversario di professione religiosa e mentre auspica ulteriore generosa testimonianza di amore a Dio e al prossimo nella quotidiana corrispondenza allo specifico carisma delle Suore Discepole del Sacro Cuore invoca per la materna intercessione della Vergine Santissima una nuova effusione di favori e conforti celesti in pegno dei quali invia di cuore l’implorata benedizione apostolica che estende alle consorelle e alle persone care”.

 

Photogallery di Gianfranco Caligiuri (Foto Diaframma – Lecce)

 

 

 

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