Una santità semplice e senza clamori perche nascosta in Dio. È la testimonianza cristiana e di consacrata della Venerabile Madre Santina Addolorata De Pascali.
Nel 90° della nascita della Congregazione delle Suore Discepole del Sacro Cuore si susseguono gli eventi per ricordare la figura della Fondatrice. Ieri una tavola rotonda presso la Casa generalizia a Lecce cui sono intervenuti l’arcivescovo mons. Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce, il Trinitario Padre Javier Carnerero, Postulatore della Causa di Beatificazione di Suor Santina, il Carlo Alberto Augieri, Ordinario di Ermeneutica e critica del testo dell’Università del Salento, il Andrea Maniglia, biografo della Madre, Maria Grazia Coluccia, direttore amministrativo della Pia Fondazione Cardinal Panico di Tricase.
Un momento per riflettere ma soprattutto per conoscere la semplicità di una donna che senza eroismi ha lasciato un segno. E se è vero che la grandezza di una persona si riconosce dalle opere, allora Madre Santina continua a vivere e a operare grazie al servizio ordinario delle sue “figlie” spirituali che ogni giorno servono i bambini, gli anziani, i poveri del Madagascar e vivono nella Chiesa il ministero di quella carità operosa che ogni giorno getta semi di santità e di speranza.
Lo ha sottolineato Padre Carnerero che ha invitato tutti alla preghiera affinché ciò che è stata volontà del Popolo di Dio, riconoscere cioé in Madre Santina la fama di santità, dichiarata anche dall'autorità ecclesiastica e da Papa Francesco con il Decreto di Venerabilità l'anno scorso, divenga testimonianza di un miracolo che spiani la strada alla beatificazione.
Maria Grazia Coluccia ha voluto invece raccontare piccoli episodi di vita che l'hanno vista testimone oculare accanto alla Madre mentre manifestava carità per le famiglie più povere con gesti concreti.
“La santità - ha concluso l'arcivescovo Seccia - viene dal nostro essere tabernacoli viventi dell'Altissimo in quanto invitati alla stessa mensa. Madre Santina è stata un tabernacolo sempre aperto al grido dei poveri e oggi grazie alle sue suore continua a seminare amore nel mondo.
Il Coro Gospel A. M. Family di Elisabetta Guido ha concluso nel canto la serata.