Tante suore, visibilmente commosse, hanno vissuto insieme con l’arcivescovo, alcuni sacerdoti, tanti amici e parenti, la celebrazione esequiale di suor Maria Alfonsa De Carlo.
Una religiosa e che ha svolto compiti di grande responsabilità nella sua vita vocazionale: preside dell’Istituto Magistrale di Barletta e della Scuola Media di via Tor de’ schiavi di Roma, segretaria generale e per tre mandati vicaria generale della Congregazione salesiana fondata da San Filippo Smaldone.
Soprattutto, una suora impegnata nel servizio verso disabili e giovani, con una forte esperienza di carità fraterna. È quanto, appunto ha sottolineato nel suo saluto e nella sua omelia mons. Michele Seccia, che, tra l’altro, ha ricordato con intensa emozione di aver egli stesso insegnato filosofia nell’Istituto Magistrale barlettano.
Il presule ha ringraziato il Signore per la testimonianza della religiosa che, nella sequela di San Filippo Smaldone, ha accolto con cuore disponibile il dono della vocazione, applicandosi all’impegno formativo dei ragazzi e dei giovani soprattutto nell’ambito scolastico.
In particolare, l’arcivescovo mons. Seccia ha sottolineato la sua perspicacia nel sostenere l’apertura di nuove piste di carità nel terzo mondo, allargando a livello internazionale la carità e l’apostolato verso i non udenti. Suor Maria Alfonsa, “una persona tanto cara che ora potrà intercedere presso Dio”, come ha detto il presule, è stata molto amata dalle consorelle.
“È stata una religiosa di tanta fede, amante della preghiera, con una spiritualità profondamente eucaristica alimentata quotidianamente dalla Parola di Dio. Dotata di grande equilibrio interiore, rispettava e accoglieva ogni persona senza distinzioni, andava in punta di piedi accanto agli altri senza essere invadente, dicendo spesso che in qualsiasi momento dobbiamo saper raccontare l’amore di Dio nella quotidianità”, riferisce suor Nicla Chianura, sua consorella, della Casa madre leccese.
“Io stessa, poi, - continua la consorella - dall’età di undici anni sono cresciuta con i suoi insegnamenti, perché, unitamente a Madre Delia, mi ha sempre seguita con grande amore nella formazione spirituale e comunitaria. Una religiosa completa, che ha scritto una biografia del Fondatore e la cronaca dell’Istituto di San Cesario ed ha collaborato attivamente come vicepresidente alla Onlus del volontariato. Le ho voluto davvero un bene filiale”.