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È il giorno della Matonna te le Cerase. Si rinnova, dunque, dopo due anni di restrizioni, un appuntamento con la tradizione tipicamente leccese: una festa mariana dalle origini lontane più propriamente dedicata alla Madonna della Provvidenza che si venera nella chiesa delle Alcantarine, a pochi passi da Porta Napoli.

 

 

 

Ma perché i Leccesi la riconoscono come “Madonna delle ciliegie”?

La statua della Madonna della Divina Provvidenza venerata nella chiesa delle Alcantarine di Lecce, è forse tra le statue in cartapesta più antiche del territorio leccese. Nel 1999 il pregevole simulacro è stato restaurato da Lidiana Miotto, restauratrice del Centro restauro materiale cartaceo di Lecce (LEGGI).

In precedenza, si riteneva che la statua potesse risalire alla fine dell’800. A seguito del complesso lavoro di recupero, si è proceduto alla rimozione ‘a secco’ dei substrati di carta e pittura, e le varie fasi hanno evidenziato che i rifacimenti non avevano né intaccato né compromesso gli strati sottostanti, salvo alcune parti già eliminate in passato. Il restauro restituiva l’opera al suo aspetto originario, permettendo agli studiosi di ipotizzare, anche sulla base dei materiali e delle antiche tecniche di esecuzione, una datazione molto più antica, collocando la realizzazione dell’opera verso la fine del sec. XVI.

Al termine del restauro, in modo inequivocabile, sono emerse molte novità sulle caratteristiche originarie: il tipo di ancoraggio con bulloni e chiodi; l’utilizzo da parte del cartapestaio di una armatura di tela pesante a trama larga ‘a sacco’, tela usata dai cartapestai sino alla fine del ‘500; l’originale colore delle vesti e i decori dell’abito della Madonna, nonché il bel colore rosso del vestito indossato dal Bambino Gesù, come se volesse richiamare il colore delle ciliegie.

Risulta poi significativo il riferimento all’antico decoro sul manto della Madonna, che ha evidenziato una festonatura con ciliegie. Questo dettaglio decorativo spiegherebbe la denominazione che si è tramandata, ‘Madonna delle ciliegie’. E permette di ipotizzare l’esistenza che già dalle sue origini, esisteva una devozione alla “Matonna te le cerase”. Una devozione, dunque, dalle origini ben più antiche dell’800.

Stasera, dunque, alle 18 la recita del rosario e, a seguire la santa messa presieduta dal rettore e padre spirituale dell’arciconfraternita Maria SS.ma della Provvidenza e Sant’Antonio Abate, don Giovanni Quarta. Alle 19 uscirà la processione per le vie del centro storico con l’antica statua adornata di ciliegie preceduta da un carretto carico di mazzolini di ciliegie benedette (quest’anno il priore Eugenio Anguilla ha provveduto all’acquisto a Turi di 600 kg di Bigarreau di prima scelta) accuratamente composti dalle donne devote della Madonna della Provvidenza (LEGGI). Essi verranno distribuiti ai fedeli sia lungo il percorso che al rientro della processione.

 

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