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Si avvicina la memoria di San Biagio e l’arciconfraternita dei SS. Filomena, San Biagio e S. Giuseppe Patriarca della storica chiesa di Santa Chiara nel centro storico di Lecce, retta da don Corrado Serafino, ripropone una festa antica e piena di tradizione.

 

 

 

Si è iniziato sabato scorso con la santa messa e l’intronizzazione del simulacro del santo. Ieri la santa messa alle 17:30 e la preghiera di intercessione per il santo venerato anche nella Chiesa ortodossa, considerato patrono di pastori e agricoltori e invocato contro il mal di gola.

Le messe di intercessione continueranno ogni mattina di oggi 30 gennaio, domani 31 e mercoledì 1° febbraio alle 9:30. Il 2 febbraio si festeggia la Presentazione di Gesù al tempio ed è la vigilia della festa solenne che verrà celebrata il 3 febbraio dapprima con la messa delle 10 che verrà presieduta da don Mauro Carlino, parroco di Santa Croce e poi, la sera alle 18 dall’arcivescovo Michele Seccia.

Durante questi giorni di preparazione alla festa il rettore e padre spirituale dell’arciconfraternita, don Corrado Serafino, sarà sempre a disposizione per le confessioni e la benedizione della gola.

San Biagio è uno dei santi della tradizione più antichi e venerati nei secoli. La sua vita risale al IV secolo quando fu vescovo di Sebaste, in Armenia, suo paese di origine, anche se un’antichissima leggenda lo vuole natio proprio di Lecce, fuggito poi in Armenia a causa della persecuzione contro i cristiani. Ma si sa ben poco della sua vita se non che fu martire della fede e che venne invocato per protezione contro il mal di gola.

L’antica devozione nasce, infatti, da un miracoloso evento in cui un bambino venne miracolosamente guarito da un soffocamento e tale devozione è presente anche nel nostro Salento, come a Galatina, dove nel museo della famosa chiesa di Santa Caterina d’Alessandria è custodita una reliquia della costola del santo, fino ad arrivare a Lecce dove, per la grande devozione, una delle antiche quattro porte cittadine fu intitolata proprio al santo vescovo oggi ancora visibile che da ingresso al centro storico. Quella del prossimo 3 febbraio è una delle feste più antiche della città segno di una devozione mai estinta e sempre presente.

 

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