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Ieri mattina, con il montaggio dell'impalcatura, sono iniziati i lavori di messa in sicurezza della facciata della chiesa di Sant'Irene in Lecce, la chiesa come anche l’ex convento dei Teatini, è di proprietà del comune di Lecce.

 

 

 

L'intervento si è reso necessario perché si è verificato, nel corso del tempo, il distacco di alcuni elementi scultorei che hanno messo in rilievo una generale situazione di degrado dell'intera facciata, dovuta a una serie di cause, fra le quali l'azione erosiva degli agenti atmosferici. Si tratta del primo importante intervento effettuato sull'edificio sacro dalla conclusione del restauro, datata al 2008.

I lavori di messa in sicurezza - che dureranno circa 10 mesi e sono stati stimati dall'Ufficio centro storico per un importo pari a circa 100mila euro - saranno realizzati dalla ditta Nicolì attraverso lo strumento della sponsorizzazione tecnica dei beni culturali, vale a dire che saranno finanziati con i ricavi derivanti dal banner pubblicitario che sarà esposto su parte dell'impalcatura per tutta la durata del cantiere.

La ditta Nicolì è stata individuata attraverso un avviso pubblico emesso dal Comune nel marzo del 2019 destinato a soggetti interessati a candidarsi per la sponsorizzazione tecnica. La ditta aggiudicataria ha, quindi, redatto un progetto esecutivo sottoposto al parere della Soprintendenza, che lo ha autorizzato a gennaio di quest'anno.

I lavori interesseranno tutta la facciata e saranno articolati in una serie di operazioni successive: un primo intervento di rimozione dei depositi superficiali, seguito dalla verifica della stabilità e della tenuta degli ancoraggi dei singoli elementi che costituiscono il manufatto e dalle operazioni preliminari di ristabilimento parziale della coesione. Poi si passerà alla stuccatura e microstuccatura temporanea e alla disinfestazione che prevede anche l'estirpazione della vegetazione erbacea presente. Preceduta dall'esecuzione di alcuni test preliminari per stabilire le tecniche più adeguate, si procederà, quindi, all'operazione di pulitura, di consolidamento, di rimozione di vecchie stuccature ormai inadeguate, alla stuccatura e revisione estetica e si concluderà con la protezione superficiale.

Voluta dall’ordine dei Teatini, la chiesa è intitolata a Sant’Irene, patrona della città sino al 1656, quando Papa Alessandro VII scelse di proclamare a patrono Sant’Oronzo.

La costruzione della chiesa fu iniziata nel 1591, su progetto dell’arch. Francesco Grimaldi, religioso appartenente all’Ordine dei Teatini, che nell’impianto architettonico decorativo volle richiamare la chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma e le chiese di Sant’Andrea delle dame e di San Paolo maggiore di Napoli.

La chiesa di Sant’Irene dei Teatini è stata teatro di importanti avvenimenti storici. La sua importanza è certificata dalla visita che il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone fece nel 1797. Sessant’anni dopo, nel 1860, i leccesi espressero proprio qui la loro volontà di fare il loro ingresso nel neonato Regno d’Italia. Il nuovo re decise pochi anni dopo di sopprimere gli ordini ecclesiastici. I teatini non fecero eccezione, ma la chiesa rimase comunque aperta al culto.

 

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