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“Noi veniamo a te, ti seguiamo, o Signor, solo tu hai parole di vita e rinascerà dall’incontro con te una nuova umanità”.

 

 

Con questo canto il coro ha introdotto, ieri sera, la messa prima degli esami dei ragazzi della parrocchia di San Sabino in Lecce, i quali hanno potuto godere della presenza fra loro della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Stomeo Zimbalo” di Lecce, Maria Elisabetta Tundo.

Ha celebrato e tenuto l’omelia il parroco don Sandro Quarta.  “Ci troviamo qui a poche ore dall’inizio degli esami di terzo anno della scuola secondaria di primo grado. È bello essere qui per ringraziare Dio per il tempo che vi ha dato, per le persone che avete incontrato e per affidare un ciclo di studi, che fra non molto si aprirà con nuove prospettive di vita. È la prima volta in cui vi siederete davanti ad una commissione, pur se di docenti interni, ma alla fine bisogna esaminare quello che noi siamo e abbiamo voluto dare mettendoci in gioco. Fin ad oggi avete avuto una comunità e una scuola, che si è presa e continuerà a prendersi cura di voi. Però, adesso, iniziate anche voi a prendervi cura degli altri. Chi sta partecipando al Grest ha incominciato ad entrare in questa mentalità, come ha insegnato don Lorenzo Milani nella scuola di Barbiana, lasciando lo slogan I care, mi sta a cuore. Pensiamo anche che nell’Eucaristia Dio si prende cura di noi, con i genitori, le famiglie, i catechisti, i docenti e tutto il mondo della scuola”.  Quando noi entriamo a scuola ci deve interessare tutto - diceva don Milani. È ciò che alla fine rimarrà come atteggiamento di vita. “Nelle beatitudini Gesù fa comprendere che noi gli stiamo a cuore, siamo importanti. Pertanto - ha concluso don Sandro - oggi e sempre prendetevi cura di voi stessi, degli altri, del mondo e così di Dio, perché Egli si è sempre preso cura di voi e non smetterà di farlo”.

“Saranno prove facili, che potrete affrontare tranquillamente. - ha detto la dirigente Tundo a fine serata - Non dovete temere, quindi, per questa, che è pur sempre una prova con voi stessi, perché con essa verificate quanto avete imparato. Ma non è ciò che farà la differenza nella vostra vita: quella la fate voi con il vostro essere, il vostro stile di rapportarvi con gli altri, per essere persone in modo completo. Voi ragazzi siete entrati nella scuola secondaria insieme con me, perché tre anni fa sono arrivata io e voi siete entrati in prima. Siete i primi che si congedano da me dopo un percorso completo e spero che in voi sia passato quel che ho cercato di trasmettere facendo scuola, perché credo che la persona sia soprattutto cuore, non ciò che sa. Dimenticherete le nozioni, che imparerete a memoria per l’esame orale. Quello che bisogna valutare è ciò che a voi rimarrà per sempre. Ringrazio anche i vostri genitori che tre anni fa hanno scelto di farvi rimanere nel nostro Istituto. È stata una sfida per tutti e spero che voi continuiate in futuro a fare bella figura per quello che avete imparato ad essere. Portate alta la bandiera della scuola che avete frequentato e prendetevi cura anche degli altri, cosa che nella nostra scuola avete veramente vissuto, come persone e non numeri, non stelle che ruotano, ma non fanno costellazione. Continuate ad essere integri e distinguetevi, nonostante tutti i limiti, le difficoltà. Non è necessario arrivare sempre primi in classe, ma siatelo nella vita. Abbiate cura di voi stessi- ha asserito, infine, la dirigente - e di ogni forma di rispetto. In bocca al lupo e tanti auguri per la vostra vita!”.

 

 

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