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Sarà un giorno speciale per Lecce e l’intero Salento: domenica prossima, 15 dicembre, alle 15.30, il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, intitolerà il Dea (Dipartimento emergenza e accettazione) del “Vito Fazzi” di Lecce al Venerabile don Tonino Bello.

 

 

Un grande, significativo e atteso riconoscimento per ‘il pastore della pace’ di Alessano che aveva profetizzato e praticato la sfida educativa della ‘convivialità delle differenze’.

Il giorno prima, sabato 14 dicembre dalle 8.30 alle 14, nella sala conferenze dell’episcopio di Lecce in Piazza Duomo si terrà il convegno ‘Guerra e salute’. Il convegno sarà aperto dall’arcivescovo Michele Seccia e dal direttore generale di Asl Lecce, Stefano Rossi. 

Seguirà il saluto del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e delle istituzioni presenti. Interverranno Renato Balduzzi, professore dell’Università Cattolica di Roma e già Ministro della salute, Salvatore Cipressa, docente di teologia morale presso l’Issrm “don Tonino Bello” di Lecce, Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di prevenzione di Asl LecceGesualdo Loreto, presidente della Federazione italiana società medico-scientifiche e Giancarlo Piccinni presidente della Fondazione don Tonino Bello

Domenica 15 dicembre alle 15.30 nel Dea del “Vito Fazzi” avrà inizio la cerimonia di intitolazione della struttura a don Tonino Bello con la scopertura della targa cui seguirà celebrazione eucaristica (ore 16) presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi

La liturgia sarà animata da ‘I Cantori di Ippocrate’ diretti dal maestro Raffaele Lattante

Infine, alle 19, nella cattedrale di Lecce si terrà il concerto “Natale con don Tonino a cura di ArtWork, Si esibirà il coro ‘Ala di riserva’ diretto dal maestro Sergio Filippo.

L’intitolazione del Dea del “Vito Fazzi” al vescovo di Molfetta-Ruvo.Giovinazzo-Terlizzi è stata deliberata, dopo apposito iter, da Asl Lecce il 13 agosto scorso con l’auspicio “che la sua attività pastorale, modello di vicinanza e dedizione alla gente, specialmente i più poveri e sofferenti, possa essere esempio per gli operatori sanitari e conforto per i pazienti”. 

 

Per approfondire la vita di don Tonino LEGGI QUI

 

 

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