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Si è ufficialmente insediato ieri nella parrocchia di San Sabino in Lecce il nuovo parroco don Sandro Quarta con una solenne concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo metropolita mons. Michele Seccia.

Alla presenza di presbiteri, autorità e fedeli provenienti in buona parte anche da Squinzano, l’arcivescovo lo ha benedetto: “Caro don Sandro che il Signore ti conceda di presiedere e servire fedelmente in comunione con il tuo vescovo questa famiglia parrocchiale annunziando la Parola di Dio, celebrando i santi misteri e testimoniando la carità di Cristo”.

A nome della parrocchia, il vice-presidente del Consiglio Pastorale parrocchiale, Tommaso Di Sabato ha salutato l’arcivescovo: “Grazie per il dono della sua presenza e per aver voluto che don Sandro Quarta fosse il pastore di questa comunità. Tutta la comunità chiede che lo Spirito Santo operi concretamente affinchè nel servizio a cui ci ha chiamati il Concilio possiamo essere utili strumenti capaci di servire a don Sandro nella qualità di cooperatore del nostro arcivescovo e di svolgere in modo pieno ed efficace i compiti a lui attribuiti. La nostra parrocchia, che nei primi mesi del 2020 celebrerà il 40mo anniversario della Dedicazione di questo tempio è una comunità matura in gran parte formata da famiglie non più giovani, ma con fede e una forte volontà di servire il Signore e la Chiesa di Lecce, per testimoniare come pietre vive la forza di ciò che ci è stato trasmesso con la Parola. Siamo avviati su questa strada dai parroci che il Signore ci ha donato in passato con uno stile di sinodalità per cercare di capire sempre meglio ciò che il Signore vuole da noi, dai nostri gruppi, ma, soprattutto, come la nostra comunità possa rispondere alla chiamata di discepoli di Cristo. Quel che abbiamo e quel che sappiamo fare oggi con umiltà è deposto ai piedi di questo altare. A Maria affidiamo le nostre speranze, certi  che non mancherà di proteggere e illuminare tutti noi”.

Poi don Sandro alla fine della messa: “Permettetemi di ringraziare il Signore per quanto continua ad operare nella mia vita. Fino a 5 mesi fa non immaginavo assolutamente di trovarmi a fare questo discorso, ma si sa che continuamente lui chiama ognuno a cambiare rotta e a metterci in discussione lasciando certezze, luoghi e persone alle spalle.  Eccellenza, La ringrazio di aver avuto fiducia nei miei confranti  e per aver pensato a me come pastore e guida di questa comunità parrocchiale. Ringrazio i miei fratelli e i miei familiari, sempre un punto di riferimento forte e valido; i miei amici qui presenti, perché la loro presenza mi dà conforto e vicinanza; ringrazio i confratelli del presbiterio, che nonostante gli impegni parrocchiali oggi hanno voluto essere partecipi con me di questo momento e anche tutti gli altri vicini a noi con la loro  preghiera. Ringrazio anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale qui presenti, con cui dialogheremo nel rispetto istituzionale e nel reciproco riconoscimento, nel rispetto di ruoli prescindendo dalle singole persone del presente e del futuro e dei colori  politici, ma protesi verso la realizzazione del bene comune. Grazie anche sia alla presidenza diocesana sia alla delegazione regionale di Azione cattolica, con cui condivido quest’esperienza di servizio e apostolato e che in vari modi e anche in questi giorni mi hanno dimostrato il proprio affetto. In particolare alla mia equipè  diocesana e ai ragazzi del Movimento studenti per tutto quello che continuamente mi danno. Un breve passaggio lo voglio riservare a tutte le comunità parrocchiali che in questi anni ho servito e che hanno contribuito in modo sostanziale alla mia formazione presbiterale. Ed è giusto che mi soffermi e saluti  la comunità di Maria Regina in Squinzano. Grazie non solo perché insieme a don Vanni Bisconti siete venuti in tanti, ma soprattutto per tutto quello che fino allo scorso 8 settembre abbiamo vissuto e costruito in nove anni. Anche se pastoralmente le nostre strade si sono distinte, certamente non si sono separate nella preghiera, nell’affetto e nei rapporti personali che abbiamo stretto e consolidato. Si è appena aperta nella mia vita una nuova esperienza pastorale e affido al Signore questa comunità di S.Sabino, che subito mi ha accolto con grande gioia e disponibilità. Raccolgo il testimone di un’eredità bella, frutto dei sacrifici del compianto don Giorgio Patrizi, fondatore, del ministero di don Gaetano Tornese e di don Carlo Santoro, che voglio ringraziare pubblicamente e in particolare per l’attenzione e il modo in cui ha predisposto questo passaggio. Continuiamo a vivere sulle strade di questo quartiere per annunciare il Vangelo con semplicità e gioia cercando sempre di edificare il senso di appartenenza e soprattutto il senso della comunità. Affido tutti noi alla materna protezione della Vergine Maria. E che Dio ci benedica e assista”.

 

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