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A Lecce presso la parrocchia di San Massimiliano Kolbe sabato e domenica 11 e 12 gennaio pellegrinaggio del saio indossato da San Pio da Pietrelcina e dei guanti che hanno ricoperte le stimmate sulle mani nel corso degli anni.

 

Nell’ambito del centenario dalla comparsa delle stimmate, il 20 settembre del 1918, e del cinquantesimo dalla morte, 23 settembre 1968, di San Pio da Pietrelcina, nei giorni 11 e 12 gennaio, giunge da San Giovanni Rotondo, a Lecce, presso la parrocchia di San Massimiliano Kolbe, la teca con “l’Abito delle stimmate di San Pio”.

In essa infatti sono contenuti l’ultimo saio indossato dal santo e i guanti con cui ricopriva i segni sulle mani delle stimmate, mistero di intimo legame con Dio.

Un’iniziativa per entrare nel nuovo anno, rinnovando sentimenti e valori evangelici da vivere appieno sull’esempio di San Pio e del suo attaccamento ed entusiasmo verso i sacramenti della riconciliazione e dell’eucarestia, della sua profonda devozione alla Madonna.

A volere questo dono esclusivo da offrire alla venerazione dei fedeli don Antonio Murrone, l’infaticabile parroco della parrocchia di San Massimiliano Kolbe, che, venuto a conoscenza di questa possibilità, ha fatto personalmente domanda a novembre per ricevere la preziosa reliquia.

Una precisa scansione temporale scandirà i vari momenti dell’evento che, secondo le parole di don Antonio, “è richiamo alla conversione, alla santità ed alla penitenza; a quest’ultima in particolare saranno dedicati spazi specifici”.  

L’arrivo a Lecce è previsto alle 17 di sabato 11 gennaio in viale dello Stadio e nello stadio vi sarà l’accoglienza della reliquia, poi portata in pellegrinaggio verso la chiesa San Massimiliano Kolbe, dove, alle ore 18, si terrà la celebrazione eucaristica e il momento penitenziale.

Dalle 19 la teca sarà esposta alla venerazione individuale dei fedeli fino alle 20 quando Padre Fortunato Grottola, guardiano del convento dei cappuccini di Pietrelcina, guiderà l’adorazione eucaristica.

Il “Concerto per San Pio” concluderà la serata, con l’esecuzione di musiche e canzoni meditative francescane dedicate al Santo.

Domenica le celebrazioni eucaristiche si susseguiranno alle 8.30, 10.30 e 18. Nel pomeriggio, alle 16, Padre Fortunato condurrà la catechesi su San Pio, sulla santità dell’uomo d’oggi, sul tempo penitenziale; alle 17 la recita del Rosario eucaristico, meditato. Alle 19 partenza della reliquia per il ritorno a San Giovanni Rotondo.

“Il significato dell’incontro con il santo - afferma il parroco don Antonio - è un invito alla sobrietà, all’amore, alla pace. Un richiamo forte a vivere in compagnia di Dio le tante sofferenze dell’uomo come ha fatto Padre Pio. Sofferenze non solo fisiche, ma anche psicologiche, morali, sociali, la solitudine e l’abbandono, le varie povertà dell’uomo che vanno affrontate con la forza di Dio e, ovviamente, anche con la solidarietà umana”.

Padre Pio, al secolo Francesco Forgione (1887-1968), nato da povera famiglia, divenuto sacerdote, fu trasferito nel 1916 a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, dove nel convento di Santa Maria delle Grazie, iniziò la sua straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confessionale. Dichiarato venerabile nel 1997, beato due anni dopo, viene canonizzato nel 2002 da Papa Giovanni Paolo II, diventando San Pio.

Sarà un’occasione importante per la comunità - conclude don Antonio - per rinsaldare la fede, ritrovare e coltivare fiducia e speranza sull’esempio di un santo che ha messo che in umiltà ha messo in pratica il Vangelo nella sua dimensione d’Amore”.

      

 

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