Una pista ciclabile e pedonale per rendere più accessibile il santuario leccese di Sant’Oronzo fuori le mura. Lo studio di fattibilità, varato in questi giorni dalla giunta di Palazzo Carafa, rientra nel piano triennale delle opere pubbliche.
E il progetto, messo in campo dall'arcidiocesi di Lecce e dall'amministrazione comunale, prevede la realizzazione di un percorso più sicuro e agevole per l’utenza debole della strada. Ovvero, ciclisti e pedoni che potranno raggiungere il luogo sacro bypassando il traffico veicolare ed evitando così i rischi connessi.
Nello specifico, l’intervento riguarda il collegamento-prolungamento tra il tratto stradale di via Salvatore Fitto, dismesso a seguito della creazione dell’anello della tangenziale, e l'area antistante il santuario. La passerella del percorso sarà poi posizionata al margine della massicciata antistante lo scavo della stessa tangenziale est. Per la messa in cantiere dell’opera, da Palazzo di Città si prospettano tempi brevi.
L’infrastruttura permetterà quindi a fedeli, pellegrini e turisti un ingresso alternativo alla chiesa extraurbana di Lecce, che rappresenta il luogo del martirio di Sant’Oronzo, patrono della città e della diocesi. Un martirio che avvenne con la decapitazione. Il santuario (anche per questo conosciuto nella cultura popolare come la chiesa de “la capu te Santu Ronzu” o “Santu Ronzu te fore”) sorge in via Adriatica, dove si affaccia l’attuale e principale accesso, insieme ad una piccola area parcheggio.
La chiesa, in stile neoclassiso, è stata costruita in pietra leccese e ultimata nel 1912. Ma secondo tradizione, già in epoca antica nello stesso luogo sorgeva una piccola cappella simbolo del martirio del santo patrono. Nel 1655 fu poi edificato un tempio più grande, caduto poi caduto in rovina e sostituito all'inizio del secolo scorso dall'attuale complesso monumentale.