In occasione della memoria di Santa Madre Teresa di Calcutta, alla quale è dedicata l’omonima piazza nel quartiere San Sabino a Lecce, ieri sera la comunità. guidata dal suo parroco don Sandro Quarta, ha voluto restituire a questo autentico polmone verde della città la statua restaurata della piccola, grande santa.
Il gesto è stato suggellato dalla celebrazione in aperta piazza della messa, cui ha fatto seguito la benedizione del simulacro. Nell’omelia della ricorrenza, ha detto don Sandro: “Da alcuni suoi scritti sulla sua vita possiamo comprendere veramente Madre Teresa: una donna capace di discernimento, nonostante tante sue difficoltà, corroborata e sorretta dalla fede: il suo non era soltanto un rispetto formale, severo della religione, ma un amore smisurato verso Dio e gli altri, in particolar modo verso i sofferenti. Ecco perché è l’immagine di vino nuovo versato in otri nuovi, non di tante cose a volte riciclate: la spiritualità di Teresa è una realtà sempre vera e nuova, è sempre viva perché nasce, trae linfa, si alimenta del Vangelo, dell’amore nei confronti degli ultimi, non degli indifesi, ma degli indifendibili. Ecco perché il ricordo di Madre Teresa continua a persistere: perché è il linguaggio della carità, dell’amore, non delle formalità. Gesù viene interrogato sul perché i suoi discepoli non digiunino, non rispettino le norme. Non una domanda, ma un’accusa. Allora Gesù fa comprendere che è necessario guardare, pensare alle cose serie ed essenziali: la sua Parola, lui stesso e il linguaggio della croce, dell’amore. È il grande intuito, la scoperta di Madre Teresa che fino alla fine ha amato Dio e i più poveri”.