Prendono il via stasera nella chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie in Santa Rosa a Lecce le celebrazioni in onore di Santa Rosa e soprattutto del 60° anniversario della Dedicazione della parrocchia.
Un traguardo significativo e di notevole importanza per quella che è la parrocchia più grande dell’arcidiocesi e che storicamente ha ottenuto la sua importanza. La parrocchia di Santa Rosa, che dà il nome al grande e storico quartiere di Lecce, è ormai conosciuta in tutta la diocesi per ciò che la sua storia ha rappresentato nella chiesa leccese, per le personalità che si sono susseguite nella sua grande comunità, dai presbiteri ai laici, ma anche per le numerosissime attività benefiche e associative che hanno contribuito a farne la storia.
Domenica 13 settembre la grande comunità parrocchiale spegne 60 candeline e si preparerà con gioia a questo evento a partire da stasera con le celebrazioni di importanti messe che ricorderanno passo dopo passo la storia della chiesa.
Oggi presiede l’eucarestia mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, nel ricordo di don Vito De Grisantis, suo predecessore nella diocesi del capo, ma soprattutto parroco per 25 anni della comunità leccese dove tutt’ora vive un profondo ed affezionato ricordo.
Domani 11 settembre sarà la volta di mons. Fernando Filograna, vescovo di Nardò-Gallipoli, già vicario generale nella diocesi di Lecce.
Sabato invece tornerà sull’altare di Santa Rosa a celebrare l’eucarestia mons. Antonio Montinaro, parroco per 15 anni fino a cinque anni fa.
Domenica, infine, giorno della solennità della Dedicazione e quindi di grande festa, il parroco don Damiano Madaro, insieme al vicario parrocchiale don Francesco De Matteis, accoglieranno nella comunità l’arcivescovo Michele Seccia insieme al card. Salvatore De Giorgi, primo storico parroco di Santa Rosa e fondatore della comunità, fresco dei suoi 90 anni appena compiuti. Domenica sarà quindi un giorno importantissimo per l’intero quartiere di Santa Rosa, che sarà allietato già dalla mattina dalla musica della banda che girerà per le strade del quartiere, e la sera, dopo la messa, lo spettacolo pirotecnico sul sagrato della chiesa concluderà questi quattro giorni di celebrazioni.
LA STORIA IN BREVE
La “parrocchia dei vescovi” come spesso viene definita - fino ad oggi due dei suoi quattro parroci sono stati elevati alla dignità episcopale -, nasce già a partire dal 1958 con la piccola chiesetta in via Basento mentre veniva ultimata la costruzione della grande chiesa e di tutto il grande quartiere, gioiello dell’architettura urbanistica nel “boom economico” del secondo dopoguerra.
La grande chiesa che oggi è il cuore della comunità e del quartiere fu ultimata due anni dopo e l’11 settembre del 1960, era di domenica, venne solennemente dedicata dall’allora vescovo Francesco Minerva assieme a un giovanissimo don Salvatore De Giorgi che, già dai tempi della piccola chiesetta seppe formare, raccogliere ed alimentare la comunità dei fedeli, servendola con spirito apostolico fino al 1974, quando, ordinato vescovo, fu inviato nella diocesi di Oria.
Da allora ogni seconda domenica del mese di settembre si celebra solennemente la festa di Santa Rosa (memoria liturgica il 23 agosto) e la solennità della dedicazione. Nel 1975 venne nominato parroco don Vito De Grisantis, pastore amato e seguito da numerosissime famiglie del quartiere. Don Vito, così come ancora viene dolcemente ricordato da tutta la comunità, ha dato spirito e valore alla parrocchia di Santa Rosa, un servizio di carità e apostolato verso i giovani, le famiglie e i poveri che ancora oggi viene ricordato e che anche a lui, 25 anni dopo, nell’Anno Santo del 2000, gli valse la nomina episcopale da parte di San Giovanni Paolo II e fu inviato nella diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca.
I suoi 25 anni a Santa Rosa non sono mai stati dimenticati. Lui stesso ha affermato di aver portato sempre, fino alla fine dei suoi giorni, la comunità di Santa Rosa nel suo cuore, la quale, qualche anno fa, lo ha voluto ricordare e celebrare intitolando una piazzetta del quartiere proprio in suo onore. Mons. Antonio Montinaro, oggi vicario episcopale ed economo della diocesi, è succeduto a don Vito e dal 2015 il pastore della comunità e custode di questa preziosa e feconda eredità è don Damiano Madaro, già qui vice parroco proprio con don Vito alla fine degli anni ’80.
In 60 anni di storia la comunità di Santa Rosa ha vissuto una vita di fede intensa: non sono mancate le vocazioni sacerdotali, ricordando l’ultima di poco più di un anno fa di don Gabriele Morello. Un percorso che nel corso dei decenni che hanno visto la storia contemporanea della Chiesa diocesana e della città si è saputo fare passo dopo passo da piccolo sentiero a grande strada percorsa da famiglie, ragazzi, bambini, giovani, studenti, volontari, uomini e donne impegnati nella società, vite che hanno lasciato l’impronta su questa strada ed esperienze che ancora oggi segnano il presente ma anche il futuro di questa grande comunità.
Questa sarà la festa di Santa Rosa quest’anno, che seppur a causa del Covid-19 non vedrà la tradizionale processione per le vie del quartiere e i festeggiamenti civili in piazza, darà comunque con forza e gioia quel valore autentico a una storia che è stata vissuta con orgoglio ma soprattutto con amore e passione cristiana.