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Ite ad Joseph!”. “Andate da Giuseppe!” è un'espressione molto nota ai devoti di San Giuseppe e ricorre nella preghiera per l'intercessione al santo.

 

 

 

L'anno corrente è dedicato interamente proprio a San Giuseppe per volontà di Papa Francesco e l'arciprete di Lequile, don Carlo Calvaruso, insieme con i collaboratori parrocchiali, ha realizzato l'altare della reposizione del giovedì santo, inserendo ciò che simboleggia il santo: il giglio, fiore della purezza, con cui San Giuseppe viene raffigurato e che Maria scelse come suo sposo.

La corolla del fiore ha accolto al suo interno il tabernacolo repositorio dell'eucaristia. Gli attrezzi da falegname, antichi, ricercati, che hanno fatto da culla al tabernacolo, ricordano la pazienza e la laboriosità impiegati dal lavoratore per realizzare opere semplici e utili alla vita quotidiana.

La lettera apostolica Patris corde, scritta da Papa Francesco per il 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe, patrono della chiesa universale, è stata letta e meditata durante l'ora di adorazione al termine della celebrazione eucaristica: “Con cuore di padre così Giuseppe ha amato Gesù... umile falegname, promesso sposo di Maria, uomo giusto, sempre pronto a seguire la volontà di Dio manifestata nella sua Legge”.

San Giovanni Paolo II lo ha definito "Custode del Redentore", il popolo lo invoca "patrono della buona morte". San Giuseppe è un padre che è stato sempre amato dal popolo cristiano. San Giuseppe è il padre amato, il padre della tenerezza, il padre nell'obbedienza.

Come ogni anno, il martedì dopo Pasqua, i fedeli lequilesi ricordano la traslazione della reliquia di San Vito martire, patrono della città e invocano Santu Itu menzanu. È il secondo anno che, causa pandemia, le bandiere rosse, simbolo del martirio del santo, non possono essere issate sull'antica guglia posta in Piazza San Vito. Il comitato festa ha voluto donare a tutte le famiglie una bandierina rossa, che nel giorno della festa, è stata posta al di fuori di ogni abitazione, un omaggio molto apprezzato dalla cittadinanza, fortemente devota al suo patrono. Nella rettoria intitolata al santo adolescente si sono svolte le celebrazioni liturgiche, secondo le norme Covid. “San Vito da credente ha creduto in Gesù e nella sua risurrezione - ha affermato nell'omelia il parroco -. Il cristiano è il credente, non è solo pio e praticante. La reliquia del santo è una testimonianza di Gesù risorto, come quella di tanti santi martiri uniti a Lui in cielo”.

Le foto della rettoria di San Vito sono di Massimiliano Mariano.

 

 

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