Sono stati due giorni indimenticabili quelli vissuti dai profughi ucraini ospiti - anche con il sostegno della Caritas diocesana - della parrocchia di Merine nel Centro “Cuore immacolato di Maria” nel viaggio romano di martedì e mercoledì scorsi.
Ospiti del seminario minore di Roma, accompagnati dal parroco don Luca Nestola, hanno collezionato emozioni su emozioni. La città eterna è apparsa alle donne e ai fanciulli in tutta la sua meravigliosa bellezza, sguardi stupiti, rapiti dalla grande bellezza che Roma offre a chiunque la visiti.
“Il nostro viaggio, però - spiega don Luca di ritorno dall’esperienza -, aveva un obiettivo preciso: partecipare all’udienza generale di Papa Francesco, mercoledì 25 maggio in piazza San Pietro. Il Papa è arrivato puntualissimo in piazza e noi, grazie alla Segreteria di Stato Vaticana e, in particolare all’interessamento del Sostituto, mons. Edgar Pena Parra, eravamo seduti sul sagrato accanto al palco papale, a due passi da Francesco”.
“Il Papa - racconta il parroco di Merine - ha tenuto la sua catechesi sugli anziani (LEGGI) auspicando che siano essi a seminare nei giovani, fame e sete di giustizia, salvandoli da una conoscenza del mondo priva di saggezza”.
Finita l’udienza il regalo più bello per la “carovana merinese”, “e per il quale - confida don Luca - non finiremo mai di ringraziare chi ce l’ha permesso: avvicinarci al Papa e poter parlare con lui. Gli occhi erano fissi su di lui e lui: ad uno ad uno ha guardato ciascuno negli occhi, accarezzato, teso la mano. Un incontro fatto di sguardi, più eloquenti delle parole. Poi il Papa ha voluto sapere dove fossero ospitati e ha ringraziato la comunità per l’impegno generoso”.
“Ho chiesto una benedizione per la parrocchia di Merine - conclude il sacerdote - e per i tanti che ci aiutano, da diverse parti della diocesi nel servizio di accoglienza. Con gioia immensa abbiamo salutato il Papa e accolto un altro regalo: siamo saliti prima sulla cupola della basilica di San Pietro e, poi, una visita ai giardini vaticani”.
L’ultima sorpresa nel pomeriggio. L’Opera Romana Pellegrinaggi ha offerto al gruppo giunto dal Salento un tour romano con bus scoperto. Sguardi estasiati e una sola parola ripetuta all’infinito: bellissimo.
“Olexsis, uno dei ragazzi ospiti,salendo nel Pullman che ci avrebbe riportati a Merine mi ha scritto in ucraino sul traduttore: ‘Grazie. Esperienza indimenticabile’”. È l’ultima emozione strappa a don Luca.