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Finalmente, dopo un lungo cammino fatto di lavoro e di generosità, di attese e di speranze, la comunità parrocchiale Maria SS. Assunta di Monteroni, a conclusione dei lavori di consolidamento statico e di restauro è stata inaugurata.

 

È arrivato l’arcivescovo Michele Seccia nel secondo giorno  del solenne triduo dedicato al Patrono: nella serata di ieri  ha officiato una solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento anche e soprattutto per tutti coloro che si sono spesi affinché il progetto di ripristino si concretizzasse ed ha altresì annunciato la peregrinatio corporisdelle reliquie di Sant’Antonio che sosteranno nella città di Monteroni dal 3 al 6 agosto 2019.

Il risultato non è l’opera di pochi, ma è principalmente un cammino dell’intera Chiesa italiana perché ha coinvolto la Conferenza episcopale italiana, l’arcidiocesi di Lecce, la comunità parrocchiale, e naturalmente la ditta Buonfrate restauri s.r.l, un’impresa che vanta una lunga comprovata competenza e tradizione nella realizzazione di questo tipo di interventi, coadiuvata dall’architetto Antonio Cucurachi, dal geometra Lorenzo Catanzaro, dall’architetto Andrea Fiorillo, l’ingegnere Luciano Ostuni, l’ingegnere Antonio Pezzuto e il geometra Francesco Moretto. Tutti i tecnici e le manovalanze hanno messo a disposizione in questi mesi le loro competenze animati da vero spirito di fede per rendere maggiormente dignitosala parrocchia Matrice. Si sono altresì occupati della pitturazione straordinaria degli interni, della staticità delle pareti opere murali, del consolidamento statico del campanile, del rifacimento del tetto solare nonchédel restauro delle cupole e del prospetto stesso. Rimangano ancora altre piccole iniziative volte ad impreziosire il luogo di cultoche ilParroco si augura di portare quanto prima portare a termine.

“La Chiesa Matrice ritorna all’antico splendore per essere casa dì Dio accanto alle case degli Uomini”, così ha esordito l’arciprete don Giuseppe Spedicato nel suo indirizzo di saluto e di ringraziamento all’inizio della solenne eucaristia. “Era doveroso abbellire e ristrutturare la chiesa madre, in modo da renderla più dignitosa offrendo alla comunità un rinnovato luogo di grazia in cui poter cantare la lode all’Altissimo. Oggi il nostro arcivescovo benedice l’intera comunità fatta di pietre vive, chiamata sempre più ad essere ‘chiesa in uscita’, ‘ospedale da campo’, ‘chiesa dal tetto scoperchiato’ secondo le indicazioni di Papa Francesco”.

Poi ha proseguito ragguagliando tutti sulla peregrinatio delle Reliquie di Sant’Antonio: “I monteronesi sono di Sant’Antonio e Sant’Antonio è lieto di essere dei monteronesi. L’arrivo delle sacre reliquie non significa fare dell’inutile folklore o della superficiale spettacolarizzazione di cui non si ha bisogno. È invece un ritornare alle radici più profonde della fede della nostra città. Attraverso le sue reliquie, sarà come vederlo camminare con i suoi poveri sandali per le nostre strade, per benedire il nostro popolo ed ascoltare le preghiere di ciascuno”.

Grande non solo è il gaudio del parroco ma anche di tutti i fedeli monteronesi che hanno affollato la chiesa matrice e al termine della celebrazione hanno fatto corona accanto all’arcivescovo mentre scopriva una targa marmorea, donata sempre dalla ditta di Marcello Buonfrate, posta sul muro perimetrale vicino ai portali di Via Pino, a perenne ricordo di questa solenne inaugurazione. Con l’occasione mons. Seccia ha voluto condividere con tutti un aneddoto della sua infanzia, legato proprio alla ricorrenza di Sant’Antonio, ed ha riferito che nel giorno dedicato al ‘Santo dei miracoli’ gli fu tolto il gesso che da tempo portava ad una gamba perché fratturatasi, probabilmente giocando. Tolto il gesso i medici dissero alla madre che la gamba sarebbe rimasta sempre un po’ tesa mentre invece guarì del tutto ed egli ci vide chiaramente l’intervento prodigioso di Sant’Antonio, infatti ancora oggi rammenta quell’episodio con il sorriso stampato sul viso.

Successivamente, il presule ha inaugurato il nuovo ufficio del parroco, realizzato nell’ex salone parrocchiale usato in passato per conviviali, riunioni e consigli pastorali. Ed ha poi salutato e ringraziato tutti gli intervenuti davanti ad una dolcissima fetta di torta.

 Si ringrazia Rodolfo Pati per il servizio fotografico.

 

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