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Ieri, memoria della presentazione di Maria, per i novolesi Madonna delle grazie, con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta  da mons. Cristoforo Palmieri e dal parroco e padre spirituale della confraternita don Stefano Spedicato e da mons. Cosimo Vetrugno, arciprete emerito, si sono conclusi i festeggiamenti religiosi.

Il vescovo ha accolto gioiosamente l'invito alla celebrazione sentendosi partecipe del popolo novolese nel giorno in cui onora Maria come mediatrice di grazia e ha raccontato quella che è stata la sua infanzia e la devozione a Maria.

"Maria Madre della grazie è una delle tante maniere per dire quanta fiducia il popolo cristiano ha nella sua intercessione, presso il Figlio suo che è la grazia per eccellenza. Maria non dà le grazie ma è lei che si rivolge al Figlio, autore di ogni grazia che intercede per noi che la veneriamo. La Chiesa lo dice con un'espressione latina Ad Jesum per Mariam, Maria ci porta a Gesù. Non possiamo arrivare a Gesù se non per mezzo di Maria. San Paolo VI, infatti affermava che non si è veri cristiani se non si è devoti di Maria che ci porta al figlio suo. Dante, invece, prima ancora che ci rivolgiamo a lei è lei che previene il nostro bisogno e viene in nostro aiuto, ci viene incontro a noi prima che noi la preghiamo. Chiediamo a Maria la grazia di essere veri cristiani, obbedienti al Figlio suo, preghiamo Maria affinché ci doni la grazia per essere cristiani”, ha concluso mons. Palmieri.

Servizio fotografico di Pierluigi Cosma.

 

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